Per la prima volta in due mesi le prime dosi di vaccino contro il Covid in sette giorni (dal 26 novembre al 2 dicembre) tornano sopra le 230mila, complici la stretta in vigore dal prossimo 6 dicembre con l’introduzione del Super green pass e la corsa della variante Omicron che preoccupa anche l’Europa. 

Sono tornate quindi a vedersi le file agli hub, con 2,7 milioni di inoculazioni complessive in una settimana. A trainare la vaccinazione resta la fascia 12-19 anni, con oltre 61mila prime dosi in 7 giorni (33mila la scorsa settimana), ma sono state 38.241 le persone da 60 anni in su che si sono convinte. I booster da lunedì viaggiano al ritmo di 350-400mila al giorno. 

IPOTESI QUARTA DOSE – Ma la terza dose potrebbe non bastare: "Una quarta dose del vaccino anti-Covid è una possibilità concreta", spiega il coordinatore del Cts, Franco Locatelli.

La terza dose, infatti, potrebbe generare "una risposta di memoria" ma non si può ancora dire quanto durerà questa protezione. Tramontata, di fatto, la possibilità che contro il Covid si possa raggiungere un'immunità di gregge, non è da escludere una dose di richiamo ogni anno, come si fa con l'influenza.

L’OBBLIGO – Intanto se è vero che la platea degli ostinati si sta assottigliando (meno di due mesi fa, l'8 ottobre, erano 8,4 milioni quelli che ancora non avevano fatto il vaccino) sono ancora 6,3 milioni gli italiani che non hanno alcuna protezione dal virus, non sono vaccinati e non sono guariti dal Covid negli ultimi 6 mesi.

L'obbligo "è l'ultima risorsa - spiega Locatelli - se la situazione dovesse peggiorare ma al momento non vedo gli estremi per questo". E aggiunge: "'L'obbligo vaccinale implica molti aspetti di natura sociale e politica e vanno lasciati al decisore politico. Un conto è una situazione in Paesi con bassi tassi di vaccinati, un'altra la condizione dell'Italia". Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, riassume la linea: "Siamo stati i primi a introdurlo per i lavoratori della sanità e dal 15 dicembre sarà esteso a forze dell'ordine e personale scolastico. Poi valuteremo i dati dell'epidemia: siamo pronti anche ad altre valutazioni, ma ora si va avanti così".

Il governo, viene sottolineato a Palazzo Chigi, al momento non pensa all'obbligo, perché la strategia sta funzionando: si punta sul Green pass, a convincere gli indecisi e dare una protezione anche ai bambini, per i quali le somministrazioni partiranno dal 16 dicembre.

(Unioneonline/D)

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