«Inaccettabile il continuo uso distorto delle intercettazioni per fini politici. Il 2023 sarà anche l'anno della sacrosanta Riforma della Giustizia, basta con sprechi, abusi e commistione fra magistratura, giornalismo e politica».

Così, in un tweet,  il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini facendo riferimento alle intercettazioni sull'inchiesta di Padova, ieri sera al centro della puntata di Report e coinvolgono il presidente del Veneto, Luca Zaia. 

La vicenda è anche quella che ha portato Andrea Crisanti a lasciare l’incarico di docente ordinario di microbiologia all’Università di Padova, come annunciato ieri. Senza voler entrare nel merito, Crisanti ha spiegato di volere «essere libero di prendere ogni decisione che mi riguarda, visto anche – ha concluso - che vi sono molte intercettazioni che riguardano anche altri docenti dell'Università».

E oggi Crisanti in un’intervista a Repubblica all’indirizzo di Zaia ha rincarato la dose: «È malvagio, non c’è altra spiegazione». E ancora: «Che un presidente della Regione utilizzi tutta la sua forza e le sue leve per danneggiare in maniera illecita chi sta cercando di metterlo sulla giusta strada a me pare di una gravità inaudita. Cosa siamo diventati, la Repubblica delle banane? Se fossimo in Inghilterra Zaia sarebbe costretto a dimettersi».

LE INDAGINI – Nella puntata di Report, in particolare, si è parlato delle intercettazioni effettuate dalla Procura di Padova che ha indagato Roberto Rigoli, ex direttore del laboratorio di microbiologia di Treviso, e Patrizia Simionato, dg di Azienda Zero sulla base di un esposto partito dallo stesso Crisanti. I due devono rispondere di falso ideologico e di turbata libertà di scelta del contraente. La prossima udienza è fissata per il 6 febbraio. Secondo l'accusa, in sostanza, Rigoli, incaricato di confermare l'idoneità clinico-scientifica dei tamponi, non avrebbe svolto correttamente il compito assegnatogli. Per Crisanti, che in Sardegna è noto per essere stato protagonista della campagna di screening “Sardi e sicuri”, i test antigenici Abott acquistati dalla Regione Veneto nell'estate del 2020, tra la prima e la seconda ondata, sarebbero stati poco affidabili, circa al 70%,mentre per Rigoli la corrispondenza "è sovrapponibile nella totalità dei campioni esaminati".

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(Unioneonline/v.l.)

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