Covid, Speranza: “Dobbiamo accelerare sulla terza dose di vaccino”
Il ministro della Salute: “Si tratta di un pezzo fondamentale della nostra strategia contro l’epidemia”. Di Maio: “Se la scienza dice che si deve fare, bisogna farla”
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"Dobbiamo accelerare sulla terza dose che è un pezzo fondamentale della nostra strategia e dobbiamo insistere perché con essa alziamo il livello di protezione soprattutto nei più fragili. Il campanello di allarme suonato da Oms deve fare alzare ancora la soglia di attenzione, però guardiamo comunque ai prossimi mesi con la consapevolezza che c'è uno strumento in più che sono i vaccini". Dopo il commissario Francesco Figliuolo anche il ministro della Salute Roberto Speranza conferma la volontà del governo di puntare sulla terza dose di vaccino anti-Covid per continuare a contenere l’epidemia di Covid-19.
"Di oggi è la circolare del ministero della Salute, basata sulle indicazione di Aifa, che autorizza per coloro che hanno completato il ciclo con vaccini non riconosciuti da Ema una dose booster a mRna con Pfizer o Moderna. Quindi daremo il green pass a chi ha completato un ciclo di vaccinazione non Ema e che entro sei mesi avrà un booster con Pfizer o Moderna", ha detto ancora Speranza.
Il ministro ha poi parlato dei vaccini per i bambini sotto i 12 anni: in questo caso “aspetteremo il pronunciamento ufficiale di Ema e probabilmente si esprimerà a dicembre e noi faremo prevalere l'evidenza scientifica. In Usa – ha aggiunto – si sta iniziando la vaccinazione dei bambini. Se i nostri scienziati diranno che la vaccinazione è efficace e sicura seguiremo l'evidenza scientifica".
Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha confermato la linea del governo sulla terza dose. “Anche il presidente Mattarella ha ricevuto la terza dose, come sempre ci guida", ha detto Di Maio, facendo riferimento alla nuova somministrazione cui si è sottoposto il Capo dello Stato all’ospedale Spallanzani di Roma. "Se la scienza dice che la dobbiamo fare, non è un parere politico", ha aggiunto il ministro rivelando che sta ricevendo telefonate di suoi omologhi di altri Paesi europei che gli chiedono disponibilità di posti letto negli ospedali italiani "se ne avessero bisogno".
(Unioneonline/l.f.)