Il boom è rimandato, i rincari “rovinano” le vacanze nell’Isola. A dirlo sono le previsioni estive degli addetti ai lavori, che per il mese di giugno incassano numeri positivi, e in linea con l’anno scorso, ma registrano per luglio e per il successivo agosto un leggero calo degli arrivi e delle presenze. Eppure le speranze erano altre, si pensava addirittura al record con un +15% rispetto agli ottimi risultati del 2024, considerato anche il grande ventaglio di rotte aeree offerte per questa stagione. «Tutta colpa del caro prezzi», dicono in coro albergatori ed esercenti, «che rende la Sardegna poco accessibile a tutte le tasche. Quelle italiane soprattutto».

E ora la speranza degli imprenditori viene riposta sui mesi di spalla: meno affollati, più economici e quindi forse di maggior successo rispetto agli anni precedenti.

Paolo Manca, presidente regionale di Federalberghi, conferma l’avvio di una stagione con luci e ombre. «Siamo reduci da un giugno innegabilmente positivo, seguito però da un luglio e un agosto che si annunciano sotto tono e nei quali le presenze straniere sembrano tenere a galla il settore».

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