Devono essere svolte «indagini scientifiche e tecniche sul fondale marino antistante il litorale del Comune di Portoscuso». E su, di fronte a Capo Altano, Fontanamare, Porto Paglia e non lontanissimo da Porto Flavia e Buggerru. 

Per questo la Capitaneria di porto ha emanato un’ordinanza che, imponendo di mantenere le distanze di sicurezza, avvisa delle attività che verranno svolte in un enorme specchio di mare dalla Orca II, imbarcazione che opererà per conto della Ichnusa Wind Power, la società che vuole realizzare un gigantesco parco eolico offshore davanti alla costa sud occidentale della Sardegna: 42 pale che avranno un’altezza massima di 320 metri. Per capire: se realizzate, le turbine saranno «in grado di alimentare il fabbisogno di circa 610 mila famiglie». 

Lo scorso maggio la Srl ( una joint venture tra Copenaghen Infrastructure Partners (CIP) e Green IT – che a sua volta è composta da Plenitude, società controllata da Eni,  e Cdo Equity  del gruppo Cassa depositi e prestiti) ha depositato al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica una imponente mole di documenti a integrazione, richiesta dal Mase, di carte progettuali e proposte realizzative. Le osservazioni potevano essere presentate fino a giugno. 

Il piano ora prevede le analisi sul campo. Per questo l’imbarcazione ha ricevuto il via libera per operare dal 23 settembre (oggi) al 22 ottobre 2025: quello Ichnusa Wind Power è un progetto ancora vivo.  Stando alle tabelle ministeriali per arrivare alla decisione finale manca solo il parere del Ministero della Cultura. 

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