C’è anche la sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti a Decimomannu per prendere parte alla fase conclusiva dell’esercitazione “Joint Stars”.

Si tratta dell’esercitazione nazionale più importante della Difesa, diretta e pianificata dal Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi), che vede impegnati più di 5mila uomini e donne e circa 900 mezzi aerei, terrestri e navali. Tra i partecipanti anche studenti di quattro Università italiane impiegati come consiglieri politici giuridici, mediatici e per le questioni di genere. Teatri delle esercitazioni l’aeroporto di Decimomannu, i poligoni di Teulada e Quirra e le zone marittime antistanti.

«Multinazionale, multi-dominio, interforze e inter-agenzia: questa è la “Joint Stars” che vede gli assetti più pregiati delle Forze armate italiane impegnati in addestramento congiunto con gli altri corpi dello Stato e con i Paesi dell'Alleanza atlantica», ha detto la sottosegretaria.

«Joint – ha aggiunto Isabella Rauti – vuol dire rafforzare l’interoperabilità e fare sistema, anche per fronteggiare l’emergenza, non solo in ambito militare. Questa edizione, prima dopo la pandemia, ha un significato ancora più ampio e inclusivo perché è stata coinvolta la popolazione locale in iniziative culturali, sportive e di beneficenza».

Ancora: «Particolare attenzione è stata dedicata alla tutela ambientale, attraverso il coinvolgimento di esperti e la predisposizione di piani specifici per salvaguardare il territorio e il patrimonio naturalistico di una delle più belle isole d’Italia», ha sottolineato la sottosegretaria, ricordando che “Joint Stars” non è solo un’occasione di addestramento, ma anche «un’opportunità per avvicinare la popolazione alle Forze armate».

Con Rauti erano presenti anche il sottosegretario Matteo Perego di Cremnago, il capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il capo di stato maggiore dell'Esercito, generale di corpo d'armata Pietro Serino, il comandante generale della Guardia di finanza Andrea De Gennaro, il comandante operativo di vertice interforze, generale di corpo d'armata Francesco Paolo Figliuolo, l'ispettore nazionale del corpo militare volontario della Croce rossa italiana, generale Gabriele Lupini

Anche Joint Stars, come l’esercitazione Nato, «verte su una risposta militare interforze e multinazionale in aderenza all’articolo 5 della Nato, che stabilisce il principio di difesa in caso di aggressione a un Paese alleato».

Ma sono state simulate anche altre emergenze: ad esempio, l’avvistamento di barconi in difficoltà e il soccorso ai naufraghi, posti medici della Croce Rossa per soccorrere feriti, la gestione di sfollati e l’evacuazione di profughi, cyber operation, check point per fronteggiare traffici illeciti via terra e via mare. E ancora, l’addestramento «nella difesa degli spazi aerei, terrestri e marittimi, nella sicurezza cibernetica e spaziale, nella difesa da contaminazione chimica, biologica, radiologica o nucleare e nel contrasto alle minacce derivanti dalle tecnologie emergenti, sempre più spesso utilizzate nella fabbricazione di droni sottomarini o aerei».

(Unioneonline/L)

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