Pugni che si aprono e si chiudono, la rabbia e la violenza. Due donne su dieci subiscono violenza secondo i dati Istat. Dopo gli ennesimi casi di femminicidio, ad Alghero e a Sorso, che hanno visto morire due donne per mano dei loro stessi compagni, si levano nuovi appelli allla prevenzione contro la violenza di genere.

Come quello di Sonia Martinelli, counselor urbanistico sistemico della onlus Naven, associazione che mette a disposizione uno sportello a Sassari con professionisti preparati per accogliere problematiche di vario tipo, in particolare di donne e di famiglie dove esiste una relazione disfunzionale violenta.

Martinelli collabora con Nicoletta Malesa presidente e coordinatrice del Cam - Centro di ascolto uomini maltrattanti Nord-Sardegna - primo centro specialistico nell'isola per il recupero degli autori.

"Io credo che le misure di allontanamento nei confronti di chi usa violenza contro le donne sia una presa in giro - sostiene Martinelli - soprattutto nel caso di Zdenka, perché una persona come l'ex compagno che ha quel bagaglio di reati alle spalle dove già c'è stata una violenza e una denuncia, la misura restrittiva non ha alcuna efficacia senza un braccialetto che segnala alla centrale operativa delle forze dell'ordine la situazione di pericolo per una donna".

Dietro una denuncia che viene sporta da una donna quando viene verificata una violenza testimoniata da un referto medico, e una volta appurato che c'è stato un caso di aggressione, da tutelare e proteggere ci sono le donne con i propri figli.

"C'è una grande quantità di orfani in circolazione, - aggiunge Martinelli - come le figlie di Zdenka che hanno assistito ad una violenza efferata che chissà quanto tempo richiederà per aiutarli a riprendersi da un trauma così grave. Quando le persone vengono denunciate per violenza, gli stessi soggetti fagocitati dalla rabbia - prosegue Martinelli - dovrebbero essere obbligate a fare un percorso presso professionisti specifici come quelli del Cam dove si fa un lavoro sulla percezione della violenza. Da anni abbiamo in casa il Coronavirus e sta facendo molte più vittime della malattia".
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