«Nel maggio del 2024 iniziava un incubo. Siamo sconvolti». Tanto dolore e poca voglia di parlare per i parenti di Francesca Deidda, la 42enne di Elmas uccisa un anno fa dal marito. «Siamo stati travolti da una vicenda assurda. E il quadro della situazione peggiora ogni giorno.

Durante l’udienza in Tribunale abbiamo ascoltato con attenzione le parole del pubblico ministero», dice Remo Zoncheddu, lo zio della vittima. Insieme agli altri parenti si è costituito parte civile nel processo contro Igor Sollai, l’autotrasportatore 42enne di Assemini, accusato di omicidio volontario pluriaggravato e occultamento di cadavere della moglie. Il fratello Andrea non ha voluto rilasciare dichiarazioni. San Sperate, il paese dove Francesca Deidda e Igor Sollai erano andati a vivere, ha voluto ricordare la donna uccisa.

Il sindaco Fabrizio Madeddu ha depositato un mazzo di fiori ai piedi di un albero dedicato proprio alla 42enne di Elmas. «Un piccolo e semplice gesto – ha detto il primo cittadino – ma carico di affetto e tanto rammarico per non essere riusciti a proteggerla da chi diceva e avrebbe dovuto amarla».
Tutti i dettagli nell’articolo di Francesco Pintore su L’Unione Sarda in edicola e nell’edizione digitale del giornale

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