"Le concessioni balneari sono beni e non servizi".

Per portare avanti questo concetto, a Roma è andato anche Gigi Molinari, consigliere comunale di Castiadas, imprenditore turistico e soprattutto commissario regionale della Fiba.

"Siamo sulla buona strada - ha detto Molinari - perché finalmente viene alla ribalta un problema che sta facendo male al comparto e che anche in Sardegna rischia di mettere in ginocchio i concessionari che operano nel settore balneare turistico. A chiarire il concetto a Roma è stato Frits Bolkestein, commissario europeo per il Mercato interno nei primi anni Duemila, a cui è legato il nome della direttiva europea del 2006 sui servizi che sta penalizzando il settore.

È stato lui stesso a ribadire che le concessioni balneari sono beni e non servizi, suscitando l'applauso della platea.

"Ora spetta al nuovo Governo italiano - aggiunge Molinari - prenderne atto e decidere in merito. Se si vuole davvero tutelare il nostro futuro. Solo così non si metterebbero più in discussione le concessioni".

Per la cronaca, nel luglio del 2016 una sentenza della Corte di giustizia Ue stabiliva che le concessioni per l'esercizio delle attività turistico-ricreative nelle aree demaniali marittime e lacustri prorogate in modo automatico impediscono di effettuare una selezione imparziale e trasparente dei potenziali candidati.

Nell'incontro romano alla presenza anche di senatori e deputati, Frits Bolkestein ha appunto chiarito che la direttiva europea non va applicata alle concessioni balneari.

"Il nuovo governo - ha aggiunto il commissario regionale Molinari - deve raffrontarsi con gli organismi europei preposti per risolvere definitivamente il problema: ricordo che in Italia sono 30mila le imprese italiane nel settore balneare. Tantissime in sardegna capaci di garantire quei posti di lavoro che non sono possono essere mantenuti ma anche allargati".
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