«Pecore vaccinate a marzo». Ma non stanno bene: sono state colpite dalla lingua blu. Un agnello è morto, altri capi non si reggono in piedi. Le immagini sono chiare: arrivano da Bultei e a pubblicarle è Gianuario Falchi, una delle anime del movimento dei pastori senza bandiere. 

Il focolaio che riguarda la sua campagna non è ancora nemmeno stato inserito nella conta ufficiale del bollettino epidemiologico nazionale veterinario. Che ieri, con dati aggiornati a venerdì, per la Sardegna riportava 100 focolai di blue tongue accertati solo nelle prime tre settimane di settembre. Ag agosto erano stati 76 e a luglio appena 14. In ritardo rispetto agli anni precedenti, ma sembra che l’epidemia sia partita un’altra volta. 

A preoccupare gli allevatori è un altro aspetto: a Bultei, come a Donori (per citare casi certi), a essere colpite sono pecore regolarmente vaccinate. 

«Questi sono i risultati tanto acclamati da chi ci deve tutelare», attacca Falchi. «Anche se con qualche giorno di ritardo, caro assessore, come vedi la lingua blu è partita alla grande e nessun tipo di disinfestazione preventiva è stata fatta, al contrario di quello che avevate promesso».  L’importante, prosegue l’allevatore, «è però fare vaccini e prendersi i meriti sui numeri bassi di pecore contagiate. Però i numeri si contano alla fine. E c’è da

puntualizzare che i ristori del 2024 tanto annunciati sono ancora in viaggio. Come sempre». 

Enrico Fresu 

  

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