"Siamo scossi da quello che è accaduto, ma devo dire che in un certo senso qui a Londra ce l'aspettavamo in tanti".

A parlare, a caldo, dopo l'attacco al Parlamento della capitale britannica, è Alessandro Maccioni, uno dei molti sardi emigrati nel Regno Unito.

Partito da Silì (Oristano) a soli 17 anni, oggi è il titolare di una ditta di trasporti nella City che dà lavoro a 15 dipendenti.

"Questo pomeriggio uno dei miei furgoni era proprio lì a Westminster", racconta Alessandro.

"Talmente vicino - aggiunge - che l'autista ha potuto sentire gli spari. Al ritorno era visibilmente choccato".

Alessandro Maccioni

"Hanno colpito una zona sempre affollata, dove ogni giorno transitano persone che vanno al lavoro e turisti. Uno dei cuori di Londra", aggiunge.

"Ci sentiamo spaventati, è normale - chiosa l'oristanese - ma, visto ciò che è accaduto nelle altre grandi città europee negli ultimi tempi, sapevamo che una cosa del genere poteva accadere anche qui. E, purtroppo, oggi è accaduto".

"Al momento dell'attentato ero dall'altra parte della città", la testimonianza di Sara Murgia studentessa 29enne di Seulo (Nuoro) a Londra per perfezionare l'inglese.

"Ma anche se ero lontana, anche se ho scoperto tutto da un messaggio che mi hanno mandato sul cellulare, non posso non essere sotto choc. È impressionante sapere che cose come queste accadono nella città dove vivi".

Luigi Barnaba Frigoli

Tatiana Picciau
© Riproduzione riservata