"Sono partito da Silì, frazione di Oristano, a soli 17 anni, con in tasca 50 sterline e senza un'idea precisa", racconta Alessandro Maccioni che ora, nel Regno Unito, ha una azienda propria che si occupa di smaltimento rifiuti.

Sua sorella gli aveva trovato un lavoro come aiuto cameriere in un hotel appena fuori Londra: "I primi periodi, nell'estate del 2000, sono stati difficilissimi, la conoscenza dell'inglese era pari a zero", ricorda, e così per i successivi 12 anni. "Ma non ero contento di essere un dipendente, volevo creare qualcosa di mio e non avere più un boss".

Uno dei mezzi aziendali a Londra
Uno dei mezzi aziendali a Londra
Uno dei mezzi aziendali a Londra

Insieme a un socio inglese ha creato Junkwize, e nel settembre 2012 "ho deciso di spendere tutti i miei risparmi per acquistare un furgone, attrezzature varie, e realizzare un sito internet".

Lunghe le giornate, tanti i problemi, "furto dei furgoni, contatti con aziende fallimentari", diverse volte Alex ha pensato di chiudere bottega, "ho resistito solo grazie alla tenacia".

E oggi Alessandro dà lavoro a 15 operai "di varie nazionalità, anche alcuni sardi, e abbiamo un fatturato annuo vicino al milione di sterline". Ai servizi di base, inoltre, ha aggiunto il brokerage (mediazione) per lo smaltimento macerie.

In conto anche i possibili effetti della Brexit: "Trovare personale sarà un po' più difficile non potendo contare su un flusso di emigrati come me, con gli inglesi che preferiscono evitare questo tipo di lavoro".
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