Cara Unione,

ho letto l’articolo sull’invasione di cinghiali a San Giovanni di Sinis, dove il sindaco afferma che il problema sono i cittadini. Sono una residente della borgata e vorrei dire la mia. Le "piccole isole ecologiche" che menziona il sindaco, sono in realtà minuscole (come si vede dalle immagini, il cestino è delle stesse dimensioni di quello che abbiamo tutti nelle nostre abitazioni, il classico fornito dall'eco centro), definirle "isole ecologiche" è eccessivo.

Inoltre – a mio parere – sono in quantità insufficiente per contenere tutti i rifiuti che vengono prodotti dai turisti e dai frequentatori delle spiagge o della borgata! Sicuramente non è colpa né degli abitanti di San Giovanni, né tantomeno dei cinghiali, se la borgata versa in queste condizioni. 

I rifiuti in una borgata rurale non possono essere gestiti come in un paese urbano. San Giovanni non può essere gestito con la raccolta porta a porta per poi lamentarsi che i cinghiali ribaltano i bidoncini dei rifiuti o rompono i sacchetti, ci vogliono dei cassonetti grandi. Non sicuramente come quelli presenti nella passeggiata verso Tharros né tantomeno come quelli delle "isole ecologiche" che sono grandi come quelli di casa. Invece di mettere le foto trappole ovunque, perché non si crea una vera isola ecologica, degna di questo nome, come c'era una volta nel parcheggio dei bus, e le si mettono lì le telecamere? Dal momento che la scusa per cui è stata tolta era che ci buttavano dentro la qualunque, con le telecamere il problema sarebbe risolto. Questo almeno per il periodo estivo.

Dal momento che in ogni caso anche le "isole ecologiche" da ottobre a maggio vengono tolte (lasciando l'intero borgo senza neanche un cestino dove gettare le deiezioni di chi viene a passeggiare col proprio cane), in questo periodo servirebbero comunque dei cassonetti a disposizione dei residenti e di chiunque visiti la borgata. 

***

Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)

© Riproduzione riservata