La Lipu di Oristano sbarca in Germania con una mostra sugli uccelli delle zone umide dal titolo "Se ci si prende cura degli uccelli, ci si prende cura della maggior parte dei problemi ambientali del mondo”. Gli autori dell'esposizione sono il referente della sezione provinciale Gabriele Pinna e l’antropologa Magdalena Buchczyk dell’Institute of European Ethnology della Humboldt-Universität zu Berlin.

L’esposizione si inserisce all’interno del progetto “Muddy measures. When wetlands and heritage converse” del Centre for Advanced Studies Inherit heritage in transformation di Berlino. «Si tratta di un progetto collaborativo sviluppato in conversazioni con ricercatori, artisti, pescatori e attivisti ambientali delle zone umide di diverse aree geografiche», spiega Pinna.

Un’iniziativa che esplora come le prospettive del patrimonio rimodellano la nostra comprensione delle zone umide e, a loro volta, come le zone umide influenzano il modo in cui pensiamo al nostro patrimonio naturale. Gli uccelli intrecciano acqua, terra e aria mentre viaggiano attraverso paesaggi diversi, vicini e lontani. La loro presenza modella gli ecosistemi, arricchendo la biodiversità e fungendo da barometri del cambiamento ambientale.

All'interno delle zone umide, svolgono un ruolo fondamentale nelle reti alimentari, fungendo da controllori naturali dei parassiti e contribuendo a mantenere l'equilibrio ecologico. Gli autori hanno scelto come specie simbolo delle zone umide il fenicottero, specie consueta e conosciuta e il fratino, piccolo uccello fragile delle rive sabbiose.

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