«Limite pazienti raggiunto, non suonare: non apro»: a Oristano l’Ascot chiude in anticipo e scoppia la protesta
Un foglio attaccato al campanello prima dell’orario di chiusura per dare il benservito a chi aveva bisogno di assistenza: «Ennesimo segnale di un sistema a pezzi»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Chiuso, non suonare. Non apro. Ho raggiunto il limite massimo di pazienti oggi». È questo il foglio, scritto in fretta e appiccicato al campanello, che gli utenti hanno trovato ieri, alle 18.14, davanti all’ambulatorio ASCoT di Oristano. Un messaggio secco che fotografa meglio di qualunque comunicato la situazione: porte chiuse quando, secondo gli orari ufficiali, il servizio sarebbe dovuto restare attivo fino alle 19.
L’ennesimo stop inatteso, l’ennesima corsa a vuoto di cittadini che cercavano assistenza e si sono ritrovati davanti un biglietto al posto di un medico.
Giampaolo Lilliu, presidente della “Associazione regionale ex esposti amianto Sardegna”, evidenzia «le continue criticità segnalate dai cittadini» e denuncia «una modalità irregolare nella prestazione del servizio, a nostro avviso non conforme al rispetto dell’accordo annunciato dalla Asl di Oristano, poiché l’orario comunicato di apertura era dalle 14 alle 19».
Da qui la richiesta, netta, di un intervento del commissario «al fine di eliminare il disguido e garantire ai cittadini l’assistenza medica nel rispetto degli orari pubblicamente annunciati». Secondo l’associazione, il disservizio non è un episodio isolato ma l’ennesimo segnale di un sistema che fatica a garantire il rapporto medico–paziente promesso e, soprattutto, il rispetto degli orari comunicati al pubblico.
