Bandiera portoghese. Scalo di partenza: Las Palmas, nelle Canarie. Stazza di 17.121 tonnellate. Nome: Uhl Frontier, della compagnia United Heavy Lift GmbH & Co. KG, gigante dei trasporti colossali in mare. Porto di approdo: Oristano. Destinazione del carico: sconosciuta, al momento. Ma bastano le prime immagini a scatenare la polemica: quel cargo trasporta enormi pale eoliche che andranno a essere montate in cima alle torri del vento di uno delle centinaia di impianti che verranno installati in Sardegna per produrre energia destinata a mezza Italia. 

Le gigantesche pale eoliche arrivate in porto a Oristano

La nave ha attraccato questa mattina alle 7. E ha attirato l’attenzione: gli uomini a terra, se confrontati con quei giganteschi pezzi di metallo, sembrano formiche. 

Poi è arrivato un altro cargo, l’Happy Ranger: 11 mila tonnellate di stazza e battente bandiera olandese. A bordo aveva le torri, quelle che verranno conficcate nel suolo sardo. 

Le due navi attraccate in porto

Il primo a rendere pubblico l’approdo è stato il sindaco di Villanovaforru,  Maurizio Onnis, che di eolico se ne intende: con la sua amministrazione ha studiato le carte dei progetti che interessano il suo territorio e si è opposto in tutte le sedi quando ha ravvisato che le pale eoliche avrebbero sfregiato beni archeologici o il paesaggio. 

Oggi Onnis scrive: «Giganteschi rotori di pala eolica appena arrivati al porto di Oristano: ma vedete quanto sono grandi? Si chiacchiera, si chiacchiera, mentre questi fanno. E noi a guardare». Anche se ormai il fronte contro la speculazione (non contro le rinnovabili) è sempre più ampio. 

Enrico Fresu 

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