Cabras, turismo nero: scoperte 30 strutture ricettive operanti senza rispettare la legge
Il protocollo d’intesa firmato un anno fa tra il Comune e la Guardia di Finanza funzionaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
C’è chi era presente nei vari portali come Subito o Booking ma non versava la tassa di soggiorno al Comune. Ma anche chi lavorava a pieno ritmo grazie al passaparola, senza quindi risultare in nessun sito internet. In quel modo ovviamente non venivano comunicati i dati nemmeno alla questura, come previsto dalla legge. Stop al turismo nero: la Guardia di Finanza è passata dalle parole ai fatti.
A oggi le Fiamme gialle hanno già scoperto circa trenta strutture presenti nel Sinis che operavano senza rispettare la legge. Ma ci sono ancora indagini in corso su altre diverse attività tra case vacanze, affittacamere e Bed & breakfast. È il primo importante risultato del protocollo d’intesa firmato un anno fa tra il sindaco di Cabras Andrea Abis e il colonnello Giancarlo Sulsenti, comandante provinciale della Guardia di Finanza. L’obiettivo era quello di rafforzare il sistema di prevenzione dei comportamenti illeciti, con l’avvio di una più attenta attività di controllo.
«Questi numeri che ci arrivano dal comando della Guardia di Finanza», spiega Abis, «ci dicono che finalmente stiamo bloccando le persone che non rispettano le norme. È importante che il nostro turismo sia sostenibile ed etico, che nessuna impresa regolare debba soffrire della concorrenza sleale di chi lavora in nero». Tanti gli appostamenti in borghese, ma sono tante anche le verifiche sui portali. Un lavoro certosino che continuerà anche per la stagione 2025.
Il Comune, come prevede il protocollo, mette a disposizione dati, notizie e informazioni che incrociati con il patrimonio informativo della Guardia di Finanza consentono al Corpo l’individuazione di eventuali anomalie da sottoporre a controllo. «Dobbiamo far rispettare le regole», spiega il sindaco. Negli anni abbiamo notato un disallineamento tra le presenze e la tassa di soggiorno versata. Ecco perché abbiamo chiesto di intensificare i controlli».