L’appello del sindaco di Cabras Andrea Abis è chiaro: «Non è possibile più utilizzare le boe dei campi di stazionamento per ormeggiare temporaneamente la propria imbarcazione nel mare del Sinis, quindi nessuno dovrà pagare gli oneri relativi all’uso del campo. In caso di mancato rispetto del divieto si potrà incorrere nelle sanzioni da parte dell’autorità marittima».

Il primo cittadino, dopo che nei giorni scorsi ha annunciato la novità prevista dal nuovo disciplinare dell'Area prima protetta del Sinis, che non prevede più appunto l'utilizzo di tutte le boe presenti in mare, ha deciso di avvisare chi solitamente raggiunge in barca l’isola di Maldiventre, ma anche Tharros o la caletta, a San Giovanni di Sinis. Il Ministero ha messo il Comune davanti a una scelta: «O eliminiamo il 70% delle boe, visto che ci chiedono di distanziarle di almeno 100 metri l'una dall'altra», spiega il sindaco Abis, «oppure trasformiamo le aree in campi ormeggio, dove però bisogna rispettare tantissime regole tra cui il divieto di balneazione. In entrambi i casi sarebbe un danno non indifferente per il turismo balneare».

Una novità che sta facendo storcere il naso ai diportisti che ogni anno raggiungono in barca le acque del Sinis per godersi una giornata di relax. Il sindaco è al lavoro per avanzare quanto prima una proposta di buon senso al Ministero in modo che questo possa mitigare l’impatto negativo derivante da questa decisione per la stagione 2025.

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