«Non ricordo nulla, i ricordi sono molto lontani nel tempo».

Così Paola Piras ha chiarito alla Corte d'assise di Cagliari che non ricorda nulla dell'aggressione subita dall'ex compagno Masih Shahid, il trentunenne pakistano accusato del suo tentato omicidio e dell’omicidio premeditato del figlio, Mirko Farci, 19 anni, che cercò di proteggerla.

A chiedere il suo esame in aula è stato il presidente della Corte, Giovanni Massidda, che ha domandato alla giovane donna se ricordasse qualcosa di quel giorno. «I miei ricordi si fermano ad almeno sei mesi prima - ha riferito Paola Piras - mi mancano sei mesi di ricordi, credo sia il trauma a farmi dimenticare. Non potrei sopportare altrimenti».

Protetta da un separé, non ha mai incrociato il suo aggressore. Poi l'udienza è proseguita con le repliche del pm Giovanna Morra

Piras è sopravvissuta alle coltellate che le ha inferto l’ex compagno, che l’11 maggio 2021 a Tortolì ha ucciso il figlio Mirko Farci mentre cercava di difenderla. Diciotto i colpi inferti da Masih Shahid, la donna era rimasta in coma per settimane prima di essere ricoverata per due mesi nell’ospedale di Lanusei e poi guarire.

L’imputato, reo confesso, è difeso dall'avvocato Federico Delitala. L’accusa ha sollecitato per lui l’ergastolo.

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