Narcotraffico in Sardegna, i presunti capi non parlano: in Prefettura il caso del sindaco indagato
In silenzio davanti al Gip i vertici delle bande che avrebbero movimentato quintali di cocaina e marijuana, arrestati nell’operazione Polo Ovest. Al vaglio la posizione del primo cittadino di Esporlatu, Antonio FaddaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si sono quasi tutti avvalsi della facoltà di non rispondere i presunti capi e organizzatori delle due bande al centro dell’operazione dei Carabinieri “Polo Ovest” (QUI TUTTI I NOMI).
Oggi in diverse carceri della Sardegna sono comparsi davanti al gip personaggi del calibro di Luciano Corraine, Raffaele Nonne, Martino Contu e Salvatore Sotgiu, per citare solo alcuni dei principali indagati del fascicolo aperto dalla Dda di Cagliari su un presunto traffico internazionale di droga, con presunta imponente movimentazione in tutto il territorio nazionale di cocaina e marijuana. Alcuni carichi di polvere bianca, stando a quanto emerge dalle carte dell'inchiesta, sarebbero stati sotterrati.
Le difese (Francesco Lai, Herika Dessì, Giocchino Genchi, Roberta Cannas, Marco Piroddi, Giuseppe Talanas, Alessio De Gregoris) attendono di conoscere gli atti delle indagini (iniziate nel 2019) della pm Rossana Allieri per le prime valutazioni sulla posizione delle persone arrestate.
L’operazione “Polo Ovest” condotta dai Carabinieri di Olbia si interseca con altre inchieste aperte a Brescia e Torino. La Dda di Cagliari ha documentato presunti contatti di alcuni degli indagati con personaggi calabresi, ma non vi è alcun passaggio nell’ordinanza del gip di Cagliari che indichi esplicitamente rapporti diretti con esponenti della ‘ndrangheta.
Al vaglio della Prefettura di Sassari c’è la posizione del sindaco di Esporlatu, in carica, Antonio Fadda, militare dell’Esercito, destinatario della misura dell’obbligo di dimora. Fadda, difeso dal penalista Sergio Milia, per ora non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Venerdì sarà sentito dal gip di Cagliari.
