Nel bollettino diramato ieri dall’Unità di crisi della Regione sono stati registrati 173 nuovi casi di Covid e tre vittime. A preoccupare sono i numeri sui ricoveri in area medica, a quota 93. Un incremento che riflette quello a livello nazionale come segnala l’Istituto superiore di Sanità nel suo ultimo monitoraggio.

Il rischio, con l’arrivo delle imminenti festività di Natale e fine dell’anno, è l’impennata di contagi e di ricoveri, da qui la raccomandazione degli esperti sul mantenimento di comportamenti di prudenza.

A decidere infatti il cambio di colore di una regione c’è tra l’altro la pressione sugli ospedali: si finisce in zona gialla se, oltre all'incidenza dei contagi sopra i 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti (superata da tutte le regioni eccetto il Molise), vengono oltrepassate anche le soglie di allerta del 10% di occupazione dei posti in letto Covid in terapia intensiva, e del 15% in area medica.

Per ora sette sono le regioni e le Province autonome con le rianimazioni sotto pressione: oltre a Friuli Venezia Giulia e Alto Adige, Calabria (che lunedì lascerà la zona bianca come già le prime due), Veneto, Liguria, Marche, Provincia autonoma di Trento; mentre vanno oltre il parametro d'allerta del 15% in area medica Calabria, Friuli Venezia Giulia, Alto Adige e Valle d'Aosta.

In Sardegna i posti letto occupati dai pazienti Covid rispettano numero che consentono all’Isola di rimanere lontana dalla soglia di rischio, ed è sempre più importante il ruolo delle vaccinazioni, come sottolinea Sergio Marracini, direttore sanitario del presidio ospedaliero unico di Cagliari: “La percentuale di immunizzazione generale è sotto l'80%, ma se si continua a vaccinare, e si accelera con le terze dosi, credo che perlomeno le terapie intensive possano reggere l'impatto”.

(Unioneonline)

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