Inquinanti. Sono la causa delle dichiarazioni di chi sostiene che la Sardegna non possa dire no all’assalto degli impianti per la produzione di energia rinnovabile perché, per le statistiche, è la regione che inquina di più per produrre energia. Eppure è il Governo a non voler spegnere le centrali a carbone di Fiumesanto e Grazia Deledda a Portovesme: con il clima di guerra devono garantire l’approvvigionamento elettrico al Pese in caso di “imprevisti” sulle altre fonti di sostentamento energetico. 

Alessandra Todde con Pichetto Fratin sul palco del Festival delle Regioni

La tesi, che alla fine rispecchia la posizione del Governo,  è del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto al Festival dell'Economia di Trento organizzato da Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing.    Sullo smantellamento delle centrali a carbone, ammette, «bisogna essere cauti perché abbiamo una guerra in Ucraina». 

La centrale Fiume Santo (foto concessa)

«Ho sempre fatto una domanda», spiega il ministro, «chi di noi è sicuro che non possa accadere un qualche incidente in una delle pipeline? Quella dell'Algeria ci porta dai 25 ai 30 miliardi di metri cubi di gas: dobbiamo in qualche modo anche tutelarci rispetto a rischi che possono esserci».

Operaio in un gasdotto

Pichetto Fratin lo sa: «Il carbone è il più inquinante in assoluto e di conseguenza l'intenzione mia, come Governo, è stata quella di dire: non produciamo più energia elettrica con il carbone dalle grandi centrali continentali», ossia Brindisi e Civitavecchia, «mentre  rimane in Sardegna perché è l'unica soluzione per garantire la quantità di energia». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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