Olbia più pulita della media per effetto della Città 30
Qualità dell’aria migliore grazie al limite a 30 km orariPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L'effetto Città 30 è nell'aria: a Olbia, i risultati del monitoraggio “Di che colore è l'aria che respiri?”, presentati oggi, confermano l'esito positivo dell'introduzione, nel 2021, del limite di velocità di trenta chilometri orari in tutto il territorio comunale.
Sessanta campionatori posizionati nelle zone più esposte al traffico hanno rilevato valori di biossido di azoto sotto i 10 microgrammi, limite stabilito dall'Organizzazione mondiale della sanità, che però tocca picchi di 26 microgrammi nelle arterie principali, come viale Aldo Moro e Corso Vittorio Veneto.
Installati per quattro settimane, tra ottobre e novembre, i dispositivi che hanno rilevato i livelli del marcatore dell'inquinamento prodotto dai motori dicono che Olbia ha una qualità dell'aria migliore rispetto a quella di città di dimensioni simili e valori di concentrazione di gas tossici molto inferiori alle soglie di allarme.
“La calibrazione sui dati ARPAS della nostra misura ha stabilito che Olbia ha una media del biossido di azoto molto inferiore ad altre città italiane di medie e grandi dimensioni ma ha anche zone critiche: la Città 30 funziona ma si può fare di più”, ha commentato la presidente dell'associazione Cittadini per l'aria, Anna Gerometta, che coordina l'iniziativa di scienza partecipata che si concluderà a settembre con l'analisi di una nuova raccolta effettuata a giugno per paragonare la qualità dell'aria in due stagioni differenti.
Per non superare il valore limite imposto dalle stringenti direttive europee, a Olbia serve insistere sulle azioni intraprese dall'amministrazione comunale. “Per non abbassare la guardia è importante investire sul trasporto pubblico locale al fine di ridurre l'uso delle auto e implementare le infrastrutture per la ciclopedonalità”, ha detto la presidente di hub.Mat - laboratorio per la mobilità sostenibile, Roberta Calcina, capofila del progetto Mezzo (½), iniziato nel 2023 per condividere buone pratiche di mobilità sostenibile e inclusiva, tra cui la campagna di monitoraggio sulla qualità dell'aria, coordinata da Cittadini per l'aria e Fab Lab Olbia, che ha coinvolto circa cinquecento studenti delle scuole superiori cittadine nel posizionamento e nella raccolta dei dispositivi e nella mappatura delle zone sensibili.
“Un progetto nuovo non solo per la qualità dell'aria ma anche dal punto di vista della sensibilizzazione: la partecipazione attiva spinge i ragazzi a porsi il problema dell'incidenza dei loro comportamenti nel rispetto ambientale”, ha detto la dirigente del liceo classico Antonio Gramsci, Salvatorica Scuderi. Sulla qualità dell'aria di Olbia, però, pesano anche le emissioni prodotte dagli scarichi delle navi: carburanti troppo sporchi ed estremamente nocivi, le emissioni potrebbero essere ridotte con l'elettrificazione delle banchine e monitorate da una stazione da allestire all'imbocco del porto, perfetto per la conformazione della sua canaletta di accesso, che farebbe di Olbia un porto innovativo nella rilevazione dei valori di gas inquinanti negli scali.