I rumori che cambiano il suono del mare, il “chiasso” che modifica l’ecosistema marino e disturba i cetacei nel santuario Pelagos. È questo uno dei temi delle osservazioni che stanno arrivando al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per i grandi parchi eolici offshore della Gallura. Nessuno può dire quale sia il reale impatto del rumore prodotto da cavi e catenarie utilizzati per ancorare gli aerogeneratori al fondale, non esistono studi esaurienti sugli impianti che dovrebbero essere realizzati nel mare della Gallura.

Uno in particolare, il Nurax, sarebbe molto impattante, le torri eoliche installate davanti al Golfo di Olbia sono vicine al perimetro dell’area transfrontaliera nata per la salvaguardia della biodiversità marina, il Santuario Pelagos. Ma il ministero dell’Ambiente conosce benissimo la tematica, perché lavora da anni per tutelare la megafauna marina.

Il Nurax è un progetto che prevede, si legge negli atti dell’iter autorizzativo, l’installazione di “33 aerogeneratori di potenza totale pari a 462 MW, da realizzarsi al largo delle coste nord-orientali della Sardegna, in particolare nel comune di Olbia”. Il problema è che in prossimità del parco offshore c’è il sistema di canyon sottomarini abitati da capodogli, megattere, delfini e balenottere.

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