Morto dopo il taser, iniziata a Sassari l’autopsia sul corpo di Demartis
La famiglia dell'uomo, a differenza dei carabinieri, non ha nominato un consulente di parte: «Fiducia nella magistratura»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È iniziata nell’istituto di medicina legale di Sassari l’autopsia disposta dal procuratore di Tempio Gregorio Capasso sul corpo di Gianpaolo Demartis, il 57enne originario di Bultei morto sabato scorso dopo essere stato colpito con il taser dai carabinieri.
Due i militari del reparto operativo di Olbia indagati: sono il caposcorta che ha tentato di bloccare Demartis che, in stato di alterazione, stava aggredendo i cittadini, ed è stato ferito al volto dal 57enne, e il collega che ha usato il taser.
Tramite il Sic, sindacato indipendente Carabinieri che ha incaricato la legale del foro di Milano Maria Paola Marro, esperta di diritto militare, è stato nominato un consulente che assiste all'autopsia, il dottor Francesco Serra dirigente medico della Asl di Sassari.
L’esame autoptico e gli accertamenti sul taser chiariranno le cause del decesso, avvenuto per un arresto cardiaco. Importante chiarire quante scariche elettriche abbiano colpito Demartis, che soffriva di cardiopatia e assumeva farmaci salvavita, secondo quanto riferito dai familiari.
L'avvocato dei familiari della vittima, Marco Manca del foro di Sassari, non ha nominato nessun consulente: «La famiglia, in linea con quanto detto nei giorni scorsi, ripone fiducia nell'operato della magistratura e dei suoi consulenti», ha dichiarato Manca.
(Unioneonline)