«L’annunciato arrivo del vaccino vivo-attenuato sta generando ancora oggi forti preoccupazioni nelle campagne sarde, alimentando un clima di incertezza e timori tra gli allevatori». È l'allarme lanciato da Coldiretti Sardegna, in una lettera inviata all'assessore regionale della Sanità Armando Bartolazzi e all'Izs (Istituto Zooprofilattico Sperimentale sul tema della gestione dell'emergenza dermatite bovina.

«Le voci che si stanno diffondendo, spesso senza un adeguato riscontro scientifico, stanno contribuendo a una crescente paura sulla sicurezza del vaccino e su possibili effetti collaterali», segnala la principale organizzazione degli imprenditori agricoli, che chiede «massima chiarezza sull’efficacia del vaccino, sulle sue indicazioni e controindicazioni, affinché gli allevatori possano affrontare l’emergenza con consapevolezza e responsabilità».

«I nostri allevatori meritano di sapere se le vaccinazioni sono l’unica strada percorribile e, in questo caso, quali siano i reali benefici del vaccino previsto, quale sia la sua efficacia documentata, anche sulla base delle esperienze fatte in altri Paesi europei», sottolineano il presidente e direttore di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba. «È necessario sapere quali possano essere gli eventuali effetti collaterali, sia nel breve che nel lungo periodo. Gli allevatori temono cali produttivi, aborti, blocchi delle movimentazioni ancora per tempi lunghi chiediamo di avere informazioni a tutela della salute animale ma anche della tenuta economica delle aziende agricole coinvolte».

Nello specifico, nella lettera Coldiretti – oltre a chiedere di conoscere se esistano alternative percorribili alla vaccinazione e di rendere pubblici i dati relativi agli effetti del vaccino già impiegato in altri contesti – domanda se vi siano eventuali reazioni avverse osservate nei bovini e di chiarire quali siano le tempistiche previste per la somministrazione, l’espletamento delle procedure sanitarie e la ripresa delle movimentazioni degli animali.

Inoltre, insieme al piano di contrasto alla malattia, per Coldiretti Sardegna è necessario che «siano previsti strumenti di ristoro e sostegni economici adeguati per le aziende che dovessero subire danni diretti o indiretti, non solo per la diffusione della malattia ma anche per le conseguenze legate alle azioni di contrasto, comprese quelle vaccinali come per esempio cali produttivi, eventuali aborti o addirittura capi morti».

«Il comparto bovino sardo», conclude Coldiretti, «rischia di pagare un prezzo altissimo in un periodo in cui aveva raggiunto una fase positiva, con prezzi soddisfacenti, mercati vivaci e un importante consolidamento delle filiere. Gli allevatori non possono restare soli davanti al rischio di perdere animali o reddito».

(Unioneonline)

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