Dermatite bovina: nell’Isola ancora 51 focolai. Quasi 700 i capi abbattuti
Dalle autorità sanitarie l’appello agli allevatori: «Il vaccino è l’unica arma per fermare i contagi»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In Sardegna sussistono ancora 51 focolai di Lumpy Skin Disease, la dermatite che colpisce i bovini.
È quanto si legge nei dati del bollettino dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo, che sottolinea come quasi tutti i focolai sono attualmente localizzati nella provincia di Nuoro e che due di essi, a Sarule e Orani, sono stati dichiarati estinti, rispettivamente il 30 luglio e l’8 agosto.
Complessivamente, segnala ancora l’Istituto, i capi malati sono ad oggi 339, 103 quelli morti e 662 quelli abbattuti.
Per quanto riguarda le vaccinazioni, «il vaccino è l’unica arma per evitare che il virus della dermatite nodulare contagiosa arrivi nei vostri allevamenti», è l’appello del dottor Enrico Vacca, direttore del servizio di Sanità Animale della Asl 5 di Oristano, agli allevatori di bovini di tutto l’Oristanese dopo il primo caso di dermatite nella provincia, registrato in un’azienda zootecnica di Cuglieri.
Il Servizio di Sanità Animale della Asl 5 lavora a pieno ritmo per proseguire la campagna di vaccinazione. «Abbiamo già inoculato –ha aggiunto Vacca – il vaccino in 33mila bovini in 450 allevamenti. Abbiamo già raggiunto una copertura del 50 per cento dei capi e poco sotto il 50 per cento per quanto riguarda il numero di allevamenti».
Ancora: «Non bisogna avere paura del vaccino», ha ribadito Vacca, «oltre al controllo dei movimenti e l’utilizzo di antiparassitari, la vaccinazione rappresenta la vera arma contro la diffusione del virus della dermatite nodulare contagiosa. Bisogna vaccinare quanti più capi possibile e il prima possibile, meglio entro il mese di agosto». «I vaccini – conclude Vacca – contribuiscono alla creazione di una copertura immunitaria, tale da impedire l’ingresso e la diffusione del virus nei propri allevamenti. Gli effetti collaterali di questo vaccino rientrano pienamente nella norma».
(Unioneonline)