Uno o più mandanti e un esecutore materiale dell’omicidio, un “sicario” che potrebbe essere del tutto estraneo all’ambiente e alle conoscenze della vittima. È questo lo schema ormai consolidato all’interno del quale lavorano gli investigatori che si occupano della “esecuzione” di Marco Pusceddu, il soccorritore di Portoscuso (51 anni) freddato la notte tra il 7 e l’8 agosto scorsi nei locali dell’associazione Intervol, in via Nenni, a Buddusò.

Stando al poco che trapela dagli uffici giudiziari, le tessere di un puzzle estremamente complicato stanno andando al loro posto, l’ipotesi è quella di uno o più mandanti che insieme hanno deciso di uccidere Pusceddu. L’incarico sarebbe stato affidato a un “esterno” che ha cercato la vittima, prima a Berchidda e, purtroppo trovandola a Buddusò, la sera del 7 agosto.

Tutti i dettagli nell’articolo di Andrea Busia su L’Unione Sarda, in edicola e nell’app L’Unione Digital.

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