Tre persone con tampone positivo su 262 test eseguiti, cinque pazienti guariti e nessun decesso.

Questi i dati riportati dall'ultimo bollettino dell'unità di crisi regionale che confermano l'andamento confortante della lotta al virus e lasciano ben sperare in vista del prossimo allentamento dei divieti e delle chiusure.

I tre nuovi casi di contagio sono stati accertati a Cagliari, in un centro del Sud Sardegna e a Sassari.

In totale sono 1.283 i casi positivi rilevati in Sardegna dall'inizio dell'emergenza: 232 sono stati registrati nell'area della Città Metropolitana di Cagliari, 92 nel Sud Sardegna, 54 a Oristano, 76 a Nuoro, 829 a Sassari.

I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 116, di cui 19 in terapia intensiva, mentre 660 sono le persone in isolamento domiciliare. I pazienti guariti sono in tutto 322, poi ci sono altri 76 guariti clinicamente. Il numero dei morti resta a quota 109.

La maggior parte delle infezioni è avvenuta nelle case di riposo (307, ovvero il 32% del totale) e in un ambiente extraospedale (324, il 34%).

Il virus è stato contratto in ospedale in 116 casi, il 12%, per il resto nelle Rsa (95 casi, il 10%) e due casi in hospice. Il contagio degli operatori sanitari (297 coloro che hanno contratto il virus Sars Cov-2), invece, per la maggior parte è avvenuto in ospedale (210 casi, il 70%), 23 fuori dall'ospedale, 24 nelle case di riposo, 17 nelle Rsa, tre negli hospice, e altri 20 non hanno saputo indicare il luogo del contagio.

LA PROPOSTA DEL SINDACATO DEGLI INFERMIERI - Un riconoscimento economico adeguato per il sacrificio degli infermieri e un'indennità di 2.000 euro per gli operatori sanitari che hanno contratto il virus in servizio.

I segretari territoriali del Nursing Up Sardegna, sindacato delle professioni infermieristiche, hanno scritto una lettera al governatore Christian Solinas, all'assessore Mario Nieddu e al presidente del Consiglio regionale Michele Pais, per "richiedere un incremento, attraverso fondi dell'assessorato alla Sanità, delle indennità speciali da riconoscere al personale in servizio durante l'emergenza Covid in Sardegna".

Il sindacato ricorda che tanti operatori, "al fine di tutelare i propri familiari dall'infezione", hanno dovuto prendere in affitto una casa e chiedono come mai la Regione non abbia provveduto all'"apertura di alberghi destinati al personale sanitario in servizio con i pazienti positivi e che, neanche nei territori più colpiti come il Sassarese, hanno mai visto realmente la luce".

(Unioneonline)

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