La lettera inizia così: «Caro Giovanni». Dove “Giovanni" è Gianni Chessa, assessore regionale al Turismo. E si chiude in questo modo:  «È con profondo rammarico che devo concludere che l’evento di Cagliari ormai non è più in considerazione».  Firmato: Grant Dalton, Ceo dell’Americas Cup Events e dell’Emirates Team New Zealand. Non ci sono più margini, quindi: nel Golfo degli Angeli non si terrà nessuna delle gare preparatorie alla regata più importante del mondo.  

Il filo delle trattative si è spezzato dopo un lungo tira e molla. E se per l’evento sembra essere arrivata la parola fine, tutt’altro che chiusa è la polemica: Chessa, a breve, documenti alla mano, renderà pubbliche le ragioni che hanno portato prima allo stallo e poi alla rottura, dopo che la Regione aveva stanziato 6,1 milioni di euro per finanziare l’evento di Luna Rossa e avversari.   

Il dialogo era stato aperto con Ace (America’s Cup Event). Chessa, certo delle ricadute d’immagine per la Sardegna, era pronto a mettere a correre molto denaro pubblico per ospitare la prima delle sfide della World Series. Ma attraverso mail e note aveva chiesto numerosi dettagli sul reale impatto mediatico, su chi avrebbe gestito la comunicazione e tante altre specifiche. Lo scambio è andato avanti per un po’. Fino a quando l’assessore è venuto a sapere che l’esordio sarebbe andato in scena a Vilanova, in Spagna (con stanziamento pubblico di “appena” tre milioni, metà di quanto promesso nell’Isola). Niente Cagliari. C’è stato il tentativo di puntare su una tappa successiva, con un investimento regionale inferiore. Non se ne farà niente. 

Si scopre perché questa mattina è stata recapitata la missiva di Dalton.  

«Apprezziamo molto che abbia riconsiderato la sua posizione dopo che Ace le ha presentato nuovamente l’ampia quantità di informazioni e documenti che le erano stati inviati in risposta alle sue domande nel corso di diversi mesi», scrive l’organizzatore dell’America’s Cup a “Giovanni”.

Dopo la riunione via Zoom dello scorso venerdì, durante la quale si è cercato di ricucire lo strappo, «mi è stato riferito che lei è dell'opinione che ci siano ancora alcune domande a cui Ace non ha risposto».

Un quesito che era stato posto dagli uffici? «Su quali reti andrà in onda l'evento e in quali territori?». Dalton replica polemico: «Le invio nuovamente la risposta che le abbiamo fornito in precedenza, nella quale elenchiamo le reti e i territori in cui è stata trasmessa la AC36 con un audience complessivo di 941 milioni di spettatori. La 36^ America's Cup è stata la più vista di sempre, grazie anche alla brillante finale tra Luna Rossa ed Emirates Team New Zealand».

L’organizzatore sottolinea anche che «il cambio di orario», europeo,  «ci sta facendo registrare un previsto aumento dell'interesse da parte delle reti televisive, ma non posso divulgare pubblicamente queste informazioni in quanto spetta a ciascuna emittente di annunciare la loro partecipazione, non ad Ace».

Dalton fornisce altri numeri: «Posso dirle (visti i dati della AC36), che sia ragionevole dedurre un aumento della copertura televisiva fino al 50%. Credevo che il report indipendente di Nielsen, che ha utilizzato per la valutazione esattamente queste informazioni che lei sta mettendo in discussione, la avrebbe rassicurata».

Insomma, Dalton sostiene che l’assessorato sarebbe stato troppo pignolo, su temi addirittura già affrontati. Ma poi passa a un tema caldo: i soldi. Che Chessa ha comunicato di non voler versare in anticipo e in un unica soluzione. 

«Sono stato inoltre informato che, anche dopo la firma del contratto, le rate dei pagamenti non potranno essere effettuate fino al 30 giugno e che il 30-40% del Contratto verrebbe pagato solo dopo l'evento. Ace», scrive, «non è in grado di accettare questa proposta, in quanto non possiamo operare con un flusso di cassa in negativo e sperare, dopo l'evento, di ricevere effettivamente l’ammontare restante: si tratta di squilibri nel flusso di cassa troppo grandi per una piccola organizzazione». 

Per Dalton «è un vero peccato che questo aspetto non sia stato affrontato un mese fa, prima di ricevere un’ulteriore lista di domande nelle scorse settimane, a cui abbiamo risposto». Il commento finale è su  «tempistiche irreali, causate in parte dalle questioni che sembra per la Regione restino in ancora in sospeso». Per questo nessuna tappa dell’America’s Cup, nemmeno preliminare, si svolgerà a Cagliari. 

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