Peste suina africana, i cacciatori consegnano i campioni sui cinghiali
Oltre 1.300 i campioni consegnati per l'analisi da parte dell'istituto zooprofilattico della SardegnaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Cacciatori di tutta la Sardegna impegnati nella consegna ai servizi veterinari dell'Ats (l'azienda per la tutela della salute) i campioni di 1.320 cinghiali (la metà dei quali provenienti dalle aree in cui è presente la peste suina africana, Psa).
Le attività sono dirette a monitorare la presenza del virus sul territorio e la parte già analizzata dall'istituto zooprofilattico ha consentito di verificare l'assenza di positività, mentre alcuni animali sono risultati sieropositivi ai test di laboratorio nei territori di Sennori, Nughedu San Nicolò e Siniscola.
"Con l'avvio della stagione venatoria al cinghiale - spiega Franco Sgarangella, veterinario e coordinatore unico Ats per la peste suina - si è rimessa in moto tutta la macchina del monitoraggio sanitario sulla Psa, sul parassita della Trichinella, molto pericoloso per la salute umana, e da quest'anno su due zoonosi, anch'esse trasmissibili all'uomo, come la tubercolosi e la brucellosi, senza dimenticare la problematica legata alla leptosprirosi".
"Così come previsto dalle norme - aggiunge -, le compagnie di caccia interessate a svolgere l'attività all'interno dell'area infetta nel selvatico, in deroga al divieto di caccia, hanno chiesto un'apposita autorizzazione all'autorità veterinaria competente per territorio e al Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale (CFVA). Tale istruttoria ha richiesto un impegno straordinario di servizi veterinari e CFVA, che hanno svolto gli opportuni accertamenti e che hanno consentito il rilascio di oltre 650 autorizzazioni ad altrettante compagnie di caccia: 160 in provincia di Sassari; 28 in quella di Cagliari, 86 in Gallura, 122 in Ogliastra e 250 nella provincia di Nuoro".
(Unioneonline/s.s.)