Il Municipio è un fortino: l'editoriale del direttore
Se si dovesse arrivare al secondo turno, per i 134mila potenziali elettori quella del 30 giugno sarebbe la quinta chiamata alle urne in cinque mesiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ad Austis no, non si voterà nemmeno questa volta.
Tra gli 800 abitanti del paese de sa crabarissa resta la crisi di vocazioni. Nessuno vuole fare il sindaco. Per fortuna è andata meglio di un anno fa a Sarule, Ortueri, Magomadas e Putifigari: l'alternativa al commissario c'è, le quattro comunità hanno espresso un aspirante primo cittadino. L'avversario si chiama quorum. Lo stesso che dovranno affrontare le candidate e i candidati di Onanì, Esterzili, Genoni, Illorai e Sorradile. Andrebbero premiati per la disponibilità e il coraggio con un pieno di voti e non solo con un sei di stima rappresentato dal 50 per cento più uno degli elettori. Pensiamoci.
In molti dei nostri paesi, se le strade consentono di arrivarci, spesso è difficile persino utilizzare il telefonino. Figurarsi avere una scuola o un parroco (a proposito di crisi di vocazioni) in esclusiva. Poter contare su un sindaco, su queste colonne già ribattezzato come l'ultimo dei samurai, significa avere una voce amica che amplifica i problemi e prova a risolverli. In quella trincea, avamposto di uno Stato canaglia, che è il Municipio.
Ci piaceva partire dai nostri piccoli paesi per parlare di una tornata elettorale che, tra i 28 Consigli comunali da rinnovare, vede sotto i riflettori nazionali Cagliari e Sassari. Ma nel capoluogo sardo, a differenza della città turritana, sarà impossibile replicare la sfida delle Regionali per l'assenza del Movimento Cinque Stelle. "Ci sono valori che fanno parte del nostro Dna a cui non rinunciamo in base alla convenienza", ha detto Luigi Di Maio al nostro Giulio Zasso.
Ricorderete. Il cardiologo Alessandro Murenu, benedetto dalla rete a Cinque Stelle per la corsa a Palazzo Bacaredda, è scivolato su un post condiviso su Facebook. Eccolo: "Chiamare l'aborto 'un diritto della donna' è come chiamare la lapidazione femminile 'un diritto dell'uomo'".
Coerenza per coerenza, il dottor Murenu non si è mai pentito. Anzi. "Da privato cittadino - ha detto qualche giorno fa al nostro Marco Noce - esprimevo posizioni etiche personali che non avrebbero inciso sulla mia eventuale azione amministrativa. La legge 194, ho chiarito, deve essere rispettata".
Così è maturata la mancata candidatura. A costringere al possibile ballottaggio Francesca Ghirra (centrosinistra) e Paolo Truzzu (centrodestra) ci ha pensato l'ambientalista Angelo Cremone. Se si dovesse arrivare al secondo turno, per i 134 mila potenziali elettori quella del 30 giugno sarebbe la quinta chiamata alle urne in cinque mesi. Un record che Cagliari condividerebbe con Monserrato e Sinnai, al voto già dal 20 gennaio per rieleggere il deputato del collegio. Il pensiero di molti, è inevitabile, va all'affluenza, anche se il richiamo delle amministrative è tradizionalmente il più forte.
Non c'è da sconfiggere il quorum, nemico di chi corre da solo, ma un distacco crescente. Con una riflessione a parte sui giovani. Molti diciottenni, in questo 2019 pieno zeppo di appuntamenti elettorali, hanno sinora rimandato il battesimo del voto, soprattutto nel capoluogo. Facile chiamare in causa scuola e famiglia, ma è un disinteresse da approfondire in uno scenario ben più ampio. E che non è certamente solo sardo.
EMANUELE DESSÌ