Aree idonee, la Regione: «La legge resta in piedi». I comitati: «La lezione non è servita»
«Tirate fuori la Pratobello 24, siamo ancora in tempo: è l'ultima occasione»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La Regione non ci sta: «La legge 20 non è stata bocciata e neppure cancellata dalla Corte Costituzionale», ha voluto chiarire ieri con un comunicato l’assessore all’Urbanistica e agli Enti locali Francesco Spanedda. Ma, a stretto giro, arriva la reazione dei Comitati: «Allora non hanno imparato nulla», tuona il sindaco di Orgosolo. «Continuano a sbagliare: se si intestardiscono a non puntare sull’articolo 3 lettera F dello Statuto che ci dà competenza primaria in materia urbanistica arriveranno ulteriori scoppolate».
L’assessore
Per Spanedda la legge sarda sulle aree idonee resta in piedi: «Restano efficaci gli articoli centrali della legge e tutti gli allegati tecnici, che definiscono aree idonee (all’interno delle quali possono essere applicate le procedure semplificate) e non idonee, criteri urbanistici, paesaggistici e territoriali. La Sardegna continua ad avere uno strumento di governo, non un vuoto normativo». Spanedda ricorda che la Corte ha eliminato i divieti automatici nelle aree non idonee. «Questo non significa via libera indiscriminato ma che in quelle aree gli impianti affronteranno procedure con “istruttoria rafforzata” e controlli più severi. Si passa da una condizione di divieto generale alla verifica di condizioni puntuali, progetto per progetto».
I comitati
Luigi Pisci, del Comitato Sarcidano: «È evidente che la Giunta regionale, cioè chi governa la Sardegna, ancora non ha capito la situazione. La nostra è quasi una preghiera, alla luce dell’assalto in atto: tirino fuori la Pratobello24. Siamo ancora in tempo, è l’ultima occasione».
Tutti i dettagli su L’Unione Sarda in edicola e sull’Unione Digital
