Venezia, Tuymans dove c'era Tintoretto a San Giorgio Maggiore

20 maggio 2025 alle 09:10
Venezia, 20 mag. (askanews) - Due opere contemporanee al posto di due capolavori del Tintoretto, ora in restauro. La Basilica di San Giorgio Maggiore di Venezia ha commissionato due grandi dipinti al pittore belga Luc Tuymans per i lati dell'altare, che ora, con tutta la potenza del luogo e del lavoro dell'artista, creano un'atmosfera inedita e sospesa, che genera meraviglia."Ci si è offerta dopo praticamente due, tre, quattrocento anni la possibilità di una nuova commissione per la Basilica di San Giorgio Maggiore - ha spiegato ad askanews Carmelo Grasso, direttore della Benedicti Claustra Onlus, ramo no profit della comunità benedettina della basilica- come un tempo si faceva ed era abituale fare con gli artisti contemporanei di quegli anni, quindi una selezione, una scelta, un dialogo, un cammino percorso insieme. Anche qui, questa volta, grazie al restauro che è in corso per i Tintoretto, abbiamo potuto incontrare un artista, dialogare con lui, scegliere i soggetti, avere noi il ruolo di committenti".Da tempo i monaci benedettini di San Giorgio stanno dialogando con l'arte contemporanea e il lavoro con Tuymans viene dopo, per esempio, quelli con Berlinde De Bruyckere o AI Weiwei. E naturalmente queste collaborazioni si muovono intorno anche alla dimensione del sacro. "Tuymans - ha aggiunto Grasso - ha esattamente ripercorso questo cammino. Si messo in dialogo con lo spazio sacro, ha capito le dimensioni che doveva affrontare, parliamo di due dipinti di sei metri per quattro, sono le misure delle opere del Tintoretto bene o male, centimetro più, centimetro meno, però ha capito che per far passare questa dimensione spirituale delle opere doveva prima di tutto dialogare con lo spazio sacro della Basilica".È difficile immaginare di poter eguagliare la forza dell'Ultima cena del Tintoretto, in dialogo con Il popolo d'Israele nel deserto, ma i due dipinti di Tuymans, che scelgono naturalmente di battere una strada che non vuole imitare in nessun modo il pittore rinascimentale, creano una tensione e una dialettica forti, uno scambio diverso, avvolgente e carico di mistero. Quello stesso mistero che può anche rimandare allo spirituale e al mistico.