Potrebbe essere un gioiello sportivo lo Stadio dei Pini di Sassari, ma purtroppo non lo è. L'impressione che balza agli occhi è l'estrema precarietà della struttura, frequentata da diverse centinaia di atleti e amatori, che si cimentano nelle varie specialità dell'Atletica leggera, la regina di tutti gli sport.

Spogliatoi fatiscenti, alcune tribune da rifare, attrezzature improvvisate, ma soprattutto una pista di allenamento (lunga 110 metri) indecorosa.

Trentacinque anni fa sarebbe dovuta essere una pista indoor, in realtà non è mai stata completata, come spesso è successo in diverse opere pubbliche italiane. In questa pista inoltre ci piove dentro e si formano naturalmente delle pozzanghere. Il tetto avrebbe bisogno come minimo di un intervento impermeabilizzazione, i lati almeno di strutture che attenuino il furore delle intemperie. Alcune manutenzioni il comune di Sassari le sta eseguendo, come su una tribuna. Per quanto riguarda gli altri interventi, almeno quello principali, le risorse ci sarebbero, ma ancora non è iniziato nessun lavoro. Anche la pista ad anello all'aperto, rifatta solamente qualche anno fa, presenta già alcune crepe. I ragazzi, nonostante tutto, si allenano con entusiasmo, i tecnici li seguono con grande passione. Si può persino incontrare un grande tecnico specialista, che quando era un atleta agonista ha fatto la storia della velocità italiana: Gianni Puggioni, sassarese, 54 anni, ex olimpionico, azzurro e pluricampione italiano della disciplina, tralasciando tutto il resto. Puggioni non ha alcuna voglia di fare polemiche, tutto concentrato sui suoi ragazzi alle prese con lo squat."Spero solo che che la situazione dell'impianto migliori - dice il campione - e che le cose si possano risolvere al più presto".

Lo stadio dei Pini è in realtà intitolato a Tonino Siddi, uno dei più grandi atleti sardi di tutti i tempi, medaglia di bronzo nella staffetta alle Olimpiadi di Londra 1948. Chissà cosa avrebbe pensato di questa situazione.
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