Il generale Qassem Soleimani, ucciso da un raid americano all'aeroporto di Baghdad, è stato il grande tessitore della rete iraniana in Medioriente.

Un uomo potente, architetto silenzioso delle ambizioni del suo Paese nella regione, capace di allargare l'influenza e il potere dell'Iran in Siria, Libano, in Yemen, in Iraq, dove si trovava quando è stato ucciso, a 62 anni.

Soleimani aveva cominciato la sua carriera combattendo nella guerra fra Iran e Iraq negli anni Ottanta, poi l'ingresso nelle Guardie della Rivoluzione, fino a diventare capo della forza Quds, corpo sceltissimo che si occupa delle operazioni all'estero.

(Unioneonline/M)
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