Mercato di Santa Chiara, la storica struttura è in agonia: «Box sbarrati e desolazione»
Nell’edificio cagliaritano sono rimaste solo due commercianti. Confesercenti: «Si punti sui turisti». Ristoranti, eventi notturni e degustazioni per il rilancioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Box chiusi e desolazione. Il mercato civico Santa Chiara è l’ennesimo monumento all’indifferenza. I banchi del pesce, della carne, della frutta e verdura sono solo un lontano ricordo, sbarrati da inferriate nere che ricordano più una prigione che non quello che per decenni è stato il cuore pulsante dei rioni del centro storico. Nel 2016, quando al governo della città c’era già Massimo Zedda, la struttura era stata ristrutturata creando anche un ristorante che per molti anni ha offerto cucina tradizionale a cagliaritani e turisti. Poi il buio, molti concessionari sono andati in pensione, mentre qualcuno ha deciso di puntare su mercati più appetibili. Nell’edificio, ai piedi delle omonime scalette e dell’ex chiesa sono rimaste solo due commercianti, che di alzare bandiera bianca non ne vogliono sentire. Anzi, con la collaborazione di Confesercenti, hanno pronto un piano per il rilancio della struttura.
«Gli affari non vanno male, i turisti ci sono, ma quando arrivano trovano solo desolazione». Enrica Cacceddu, da pochi mesi ha puntato tutto sul box numero 1. Vende souvenir e prodotti dell’artigianato ed è convinta che il mercato possa essere un centro focale del quartiere a disposizione di turisti e cagliaritani. «Il Comune dovrebbe riaprire i bandi per la concessione dei box e credere fermamente in noi. Abbiamo trovato un’intesa con la Confesercenti per proporre una soluzione che consenta di far rivivere Santa Chiara». Cosa Chiedete? «Prima di tutto che si esca dalla vecchia visione di mercato. Non possiamo lavorare con questi orari, sarebbe opportuno che potessimo lavorare anche di sera e nei giorni festivi, quando la città si riempie di turisti. È in loro funzione che dovrebbe essere aperto».
«L’idea è di far ripartire il mercato ripartire, non certo di chiuderlo», afferma Carlo Serra, assessore alle Attività produttive. «Siamo in una situazione di stallo perché abbiamo concentrato la nostra attenzione su San Benedetto e Is Bingias. Ora dobbiamo individuare un percorso per il rilancio e seguirlo, compatibilmente con i tempi».
Ulteriori approfondimenti e dettagli nell’articolo di Andrea Artizzu oggi in edicola e sull’app L’Unione Digital