Medici di base, firmato l’accordo: «Altri soldi e indennità, ma così moriremo in ambulatorio»
Via libera all’integrativo regionale. Bartolazzi: «Condizioni migliori, nel nome di Maddalena Carta»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ma perché è successo? Perché la dottoressa Maddalena Carta, medico di famiglia a Dorgali con un carico enorme di pazienti, si è ritrovata senza neanche il tempo di riflettere sul proprio stato di salute e di correre ai ripari per un’allarmante condizione di stanchezza? Basta davvero buttare sopra di lei tutta la responsabilità della sua scelta di continuare a lavorare nonostante tutto?
I diritti negati
Il nodo vero di ciò che è successo sta esattamente qui, dentro un sistema che, avverte Stefano Sanna, dell’associazione Mèigos, Giovani medici della Sardegna, «proprio per l’inquadramento contrattuale, non consente al medico di famiglia la possibilità di fermarsi se prima non trova un collega, un sostituto, verso il quale dirottare i pazienti». Magari cambierà qualcosa, ora che – notizia di ieri pomeriggio – è stato firmato l’accordo integrativo regionale dei medici di medicina generale.
Nuove indennità
«Un risultato importante, atteso da quindici anni», ha spiegato l’assessore alla sanità Armando Bartolazzi, al tavolo assieme ai rappresentanti sindacali. «Un accordo che cambierà le condizioni di vita e di lavoro dei medici», ha assicurato, «dando una spinta fondamentale alla infrastrutturazione della medicina nel territorio». Ma tra i medici di base aleggia un brutto presentimento: che l’accordo firmato non cambierà le loro condizioni di lavoro.