Il ciclone Cleopatra si abbatte sulla Sardegna devastandola da Nord a Sud, è il 18 novembre 2013. Il bilancio è tragico: 19 i morti.

I maggiori danni si registrano in Gallura. "Ad Arzachena è scomparsa un'intera famiglia di origine brasiliana -, scrive l'indomani L'Unione Sarda -. Mentre a Olbia si sono registrate nove vittime. Un'altra è confermata a Uras, una nel Nuorese (un poliziotto deceduto vicino a Oliena) e una a Torpè. Il corpo di Giovanni Farre, di Bitti, disperso nelle campagne di Onanì, non è ancora stato trovato".

In Gallura viene inviata la Brigata Sassari, la Protezione civile regionale è impegnata in tutta l'Isola, le persone evacuate sono circa 2.700.

"In 24 ore è sceso un quantitativo d'acqua pari alle precipitazioni di sei mesi, con punte di 450 millimetri nella zona di Orgosolo in 12 ore", spiega il responsabile nazionale della Protezione civile, Franco Gabrielli. Mentre le polemiche sulla mancata allerta si fanno sentire, il presidente del Consiglio Enrico Letta decide di stanziare 20 milioni per l'emergenza in Sardegna, a cui si vanno ad aggiungere altri 5 milioni messi a disposizione dalla Giunta regionale che ha proclamato lo stato di calamità naturale.

(Redazione Online/s.a.)

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