Fasi, marcia indietro dopo le polemiche: «Voteranno tutti i delegati»
Decisivo l’intervento dell’assessora al Lavoro: «Proposta contro i principi democratici»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Al congresso della Fasi in programma ad Alghero da giovedì a domenica potranno votare tutti i delegati. E così, dopo l’intervento dell’assessora al Lavoro Desirè Manca (con delega sulla Federazione degli emigrati sardi in Italia), non va in porto il progetto di Bastianino Mossa, presidente uscente della Fasi, di riscrivere lo Statuto e i regolamenti di attuazione e congressuale. Modifiche che gli avrebbero consentito per strappare la seconda elezione alla presidenza dopo la prima del 2021, venendo scelto solo dai presidenti dei circoli. Che attualmente sono 68, per un totale di oltre 270 votanti, visto che ogni circolo, in base alle norme attualmente vigenti, esprime quattro preferenze.
Proposta che aveva subito acceso la polemica all’interno della casa degli emigrati sardi. È di qualche giorno fa la lettera denuncia di Sara Nicole Cancedda e Rita Danila Murgia, trasmessa anche alla presidente Alessandra Todde, all'assessora Desirè Manca, alla Giunta e al Consiglio, dove si parla di «preoccupanti e inaspettate proposte di modifica dello Statuto andrebbero a minare in modo gravissimo la partecipazione dei giovani e delle donne alla vita democratica della Federazione». Uno scontro interno raccontato dettagliatamente in due pagine, con l’obiettivo di difendere il diritto di voto: alla Fasi rischiavano di perderlo le donne e i giovani, che sempre di più rappresentano l’ossatura dell’emigrazione. Per dirla con la legge dei numeri, in ciascuno dei sessantotto circoli in cui è articolata la Federazione, una donna e un giovane rappresentano due dei quattro elettori chiamati a scegliere il presidente al congresso.
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