Esordienti e grandi rientri, a Roma la pattuglia dei sardi
Undici deputati e 5 senatori rappresentano l’Isola nella XIX legislaturaMontecitorio (Ansa)
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I parlamentari sardi saranno meno di prima, è una situazione nuova, tutta da scoprire. Vale per tutte le regioni, naturalmente: è l’effetto del taglio che si è voluto dare alla composizione di Camera e Senato, nella convinzione che quasi mille persone fossero troppe. A Montecitorio solo 400 eletti anziché 630, a Palazzo Madama 200 anziché 315 (a parte i senatori a vita). Il sacrificio per la delegazione sarda è più o meno proporzionale.
Al debutto
Oggi, dunque, primo giorno di scuola solo per 11 deputati eletti nell’Isola e 5 senatori. Prima invece erano 17 da una parte e 8 dall’altra (e prima ancora 18 più 9: quando non c’erano gli italiani eletti all’estero). Il meccanismo indecifrabile della legge elettorale, unito alla regola delle candidature plurime, ha finito però per portare in Parlamento altri due rappresentanti, di fatto, della Sardegna. Entrambi del M5S: Alessandra Todde, che è risultata eletta in Lombardia lasciando il secondo seggio sardo alla Camera a Susanna Cherchi, ed Ettore Licheri, che prende il seggio senatoriale in Toscana facendo spazio all’omonima Sabrina Licheri (nessuna parentela).
Solo il Licheri maschio, tra questi, era parlamentare nella scorsa legislatura. Per tutti gli altri oggi sarà il debutto. Alessandra Todde era viceministra dello Sviluppo economico, ma non era in Parlamento. I Cinquestelle sardi completano la delegazione col deputato Emiliano Fenu, e per lui sarà al tempo stesso un esordio e una conferma: era già parlamentare, ma al Senato.
Scambio di Camere anche tra i due soli eletti del Pd, Silvio Lai e Marco Meloni: per entrambi si tratta di un rientro, perché erano a Roma già nella legislatura 2013-2018. Ma il primo al Senato, e ora farà il deputato; mentre Meloni fa il percorso inverso.
Mancava da più tempo dall’Aula Marcello Pera, che torna al Senato (di cui fu presidente) forte dell’elezione nel collegio uninominale del nord Sardegna. Difficile però considerarlo un rappresentante locale: è finito da queste parti per lo stesso gioco delle candidature plurime che ha favorito Todde e Licheri. Discorso diverso, sempre tra i Fratelli d’Italia, per Giovanni Satta, anche lui eletto al Senato: vive da tempo a Roma, ma almeno ha origini a Buddusò.
In sette per FdI
Sarda al cento per cento Antonella Zedda, la terza senatrice di FdI (a dire il vero la prima, dato che la coordinatrice regionale era capolista). Per lei è il debutto, come per Satta e tre dei quattro deputati eletti col simbolo di Giorgia Meloni: Gianni Lampis, Francesco Mura e Barbara Polo. Completa la squadra Salvatore Deidda, che nella scorsa legislatura era invece l’unico parlamentare sardo di FdI.
Si troverà in una condizione simile per i prossimi cinque anni Francesca Ghirra, unica eletta alla Camera nell’Isola per l’Alleanza Verdi-Sinistra; e pure Dario Giagoni, per la Lega. Sia la consigliera comunale cagliaritana che il leader regionale del Carroccio sono matricole; al di là della distanza politica, potranno apprendere i segreti di Montecitorio dai deputati di Forza Italia Ugo Cappellacci e Pietro Pittalis, alla seconda legislatura.
In totale, su 18 sardi a Roma (compresi i due “extra”) sono 10 gli esordienti totali, 5 le conferme (compreso Fenu, nonostante il “trasloco”) e 3 i rientri. Impossibile dire adesso se poi il numero ridotto della pattuglia sarda renderà più difficile rappresentare efficacemente l’intera Isola, come qualcuno teme: è una storia tutta da scrivere, e saranno loro a farlo.
(g. m.)