Sardegna seconda tra le regioni italiane per aumento del Pil. I dati, diffusi dall'Istat, riguardano l'anno 2019. Prima dell'emergenza Covid, dunque, l'Isola poteva salutare una significativa crescita economica, ora tutta da verificare, alla luce dei mesi di lockdown, delle restrizioni e delle chiusure - e dell'inevitabile crisi - per molti settori proprio a causa della pandemia.

Guardando ai dati, analizzati nel report "Conti economici territoriali - anni 2017-19" dell'Istituto Nazionale di statistica, la Sardegna ha fatto registrare lo scorso anno il +0,8% di Prodotto interno lordo, dato secondo solo a quello della provincia di Bolzano (+1,5%) e superiore a quello di Lombardia, Emilia Romagna e Puglia (+0,7%).

Se Provincia di Bolzano e Sardegna hanno fatto registrare i dati migliori, le flessioni maggiori si riscontrano nelle Marche e in Abruzzo (-0,3%).

A livello di macroterritori, nel 2019 il Pil in volume è aumentato dello 0,5% nel Nord-est, dello 0,4% nel Nord-ovest, dello 0,3% nel Centro e dello 0,2% nel Mezzogiorno, a fronte del +0,3% a livello nazionale.

Il Nord-ovest mantiene il primo posto nella graduatoria dei livelli di Pil pro capite, con un valore in termini nominali di circa 37mila euro, quasi il doppio di quello del Mezzogiorno, pari a poco più di 19mila euro annui. Le famiglie residenti nel Nord-ovest dispongono del livello di reddito disponibile per abitante più elevato (22,6mila euro), quasi il 60% in più di quelle del Mezzogiorno (14,2mila euro).

(Unioneonline/l.f.)
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