I segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil della Sardegna sud occidentale, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi, chiedono chiarezza al presidente della Regione sul futuro dello stabilimento Eurallumina di Portovesme, poiché “la dichiarazione con cui annuncia la volontà di chiedere al presidente del Consiglio Draghi di non emanare alcun decreto sulle questioni energetiche per la Sardegna lascia senza parole".

“Senza il Dcpm – aggiungono - l'intero progetto Eurallumina, per cui gli azionisti hanno confermato, anche recentemente e pubblicamente, l'investimento di 300 milioni di euro, rischia di saltare". "Questa decisione - incalzano i tre segretari - il presidente della Regione deve spiegarla ai lavoratori, agli stessi con i quali nel 2019 brindò annunciando che i problemi legati al futuro dello stabilimento Eurallumina erano risolti. Oggi, invece, siamo quasi punto e a capo. Perché se salta il Dpcm - spiegano - gli investimenti rischiano di sparire. Inoltre c'è un altro aspetto su cui chiediamo risposte. Ossia la questione Paur, procedimento istituito per sveltire le procedure, ma usato come fosse una vecchia legge, con tempi biblici e rinvii che si sommano a rinvii. I tempi di un normale investimento sono decisamente superati, chi ha un ruolo istituzionale e decisorio deve assumersi tutte le responsabilità del caso. Non è accettabile assistere ancora a rinvii e tempi sempre più dilatati".

Le sigle si dicono pronte inoltre "a mettere in campo tutte le azioni necessarie per sostenere i lavoratori e la ripresa produttiva di un sito industriale, importante per il futuro dei dipendenti e considerato strategico nello scenario industriale nazionale e internazionale per la filiera dell'alluminio e dei metalli non ferrosi". 

(Unioneonline/s.s.)

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