Coldiretti Sardegna guarda con preoccupazione ai dazi del 15% sull'agroalimentare made in Italy imposti dagli Usa e conferma la massima attenzione sul tema.

«Ma nessun allarmismo in questa fase, continuiamo a essere fiduciosi anche sulla diplomazia che possa nel breve tempo possibile intervenire con accordi utili a ripristinare le condizioni precedenti eliminando definitivamente il dazio». Lo dice all'ANSA Battista Cualbu, presidente dell'organizzazione agricola sarda.

«Da 140 anni esportiamo il Pecorino romano negli Stati Uniti e sarà la prima volta che pagherà dazio al pari dei vini, ma confidiamo tanto nella qualità dei nostri prodotti e nel gusto degli americani per continuare a confermare questi prodotti, questi volumi e le giuste remunerazioni negli Usa», sostiene Cualbu. Aggiungendo: «Ricordo che mediamente il 33-35% del formaggio prodotto come Pecorino romano va a finire nelle mense degli americani. Da questo punto di vista è importante in questo momento di difficoltà, avere una collaborazione leale e schietta tra chi commercializza il formaggio affinché questi dazi non ricadano sugli anelli più deboli della filiera che sono i produttori e i consumatori».

Coldiretti confida anche «in un'azione politica che possa ripristinare delle misure utilizzate nel passato, penso al Pegno rotativo o allo stesso Bando indigenti e, perché no, anche al premio sull'esportazione - conclude Cualbu - In questo momento ci dà una mano anche il cambio euro-dollaro per recuperare qualcosa anche rispetto al passato».

(Unioneonline)

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