Un'avventura tra sogni e incubi
Francesco Carofiglio e quel territorio misterioso in cui realtà e immaginazione diventano una cosa solaJonas ha tredici anni e la sua vita procede apparentemente tranquilla. Jonas però vede cose che altri non scorgono e frequentemente viene catturato da incubi inquietanti che lo trascinano in un mondo oscuro. Così quando incontra Leonardo Byron Palamidès, "investigatore del sogno e delle illusioni", decide con il suo aiuto di indagare sul senso delle sue terribili visioni. Vuole capire…
Improvvisamente, però, il suo amico Tommy sparisce e Jonas si trova davanti a una sfida veramente difficile perché spetta a lui ritrovare Tommy, anche a costo di dover affrontare quelle forze oscure che tanto lo spaventano. Il viaggio che lo aspetta lo porterà ai confini dell’Impensabile, alla scoperta di sé stesso, delle proprie paure e di quel territorio che si apre davanti a noi quando, irrimediabilmente, ci accorgiamo che l’infanzia è finita.
Incentrato sul ruolo dell’inconscio, degli incubi e della terapia psicologica nel momento in cui dobbiamo fare i conti con i nostri limiti, Jonas e il predatore degli incubi (Il battello a vapore, 2020, Euro 16,50, pp. 400. Anche Ebook) è il secondo atto di una saga iniziata nel 2019 con Jonas e il mondo nero. Questa volta lo scrittore Francesco Carofiglio propone un mondo molto attuale in cui i sogni e i progetti felici per il futuro vengono spazzati via. E mostra come sia necessario cercare dentro di sé le risorse per poterli recuperare, anche avendo l’umiltà di ricorrere all’aiuto di un "predatore di incubi"… o, come lo conoscono i più, un terapeuta.
Come è nata l’idea di provare a parlare di inconscio e psicoterapia in un libro per ragazzi?
"L’idea portante della saga è che Jonas è un ragazzino capace di vedere cose che altri non vedono. In qualche modo è un 'diverso' e per questo viene emarginato dagli altri ragazzi. Questo porta Jonas a intrecciare una relazione molto profonda con il mondo dell’immaginazione. Mi è piaciuto allora provare a raccontare come questo ragazzino si potesse porre di fronte a un universo invisibile che può essere visto come un’avventura fantastica oppure il parto di una mente fertile e fantasiosa. Soprattutto ho immaginato che Jonas si confrontasse con la necessità di risolvere alcuni nodi presenti dentro di lui. Quindi nel momento in cui ho scritto il libro mi sono ritrovato a poter svolgere la narrazione su due piani: quello dell’avventura fantastica e quello della proiezione dell’inconscio di un ragazzino che vive un momento di passaggio della sua vita. Ho potuto così scavare sempre di più nell’inconscio di Jonas e lavorare sul tema degli incubi".
Cosa sono gli incubi nel suo libro?
"Volevo usare le paure, che tutti abbiamo, ma che i ragazzi possono avere più di tutti, per trovare un grimaldello in grado di aprire l’orizzonte dell’immaginario e ricercare le ragioni delle paure. Jonas ha tredici anni e quindi sta lasciando definitivamente i territori dell’infanzia per affacciarsi a quelli dell’adolescenza, con tutte le domande e le inquietudini che questo passaggio comporta. Domande e inquietudini assumono in questo momento di passaggio delle configurazioni mostruose, diventano incubi nel territorio ibrido tra infanzia e adolescenza che il ragazzino sta attraversando. Jonas però ha un potere dentro di lui che gli permetterà di affrontare gli incubi".
Qual è il potere di Jonas?
"Jonas è un ragazzo 'porta' in quanto ha accesso al mondo dei morti. Questa potenzialità gli consente di spostarsi dalla realtà presente a realtà altre che non sono sempre accoglienti e piacevoli. Inoltre, in questo mio ultimo libro il protagonista incontra un mentore, un personaggio misterioso che si chiama Leonardo Byron Palamidès. Si tratta di un indagatore degli incubi, uno psicoterapeuta, ma con un passato di illusionista. È quindi un personaggio dalle tinte non del tutto definite e aiuterà Jonas ad attraversare le terre misteriose del sogno, della proiezione onirica, per approdare in un luogo dove troverà – forse – la soluzione anche alle minacce che il mio protagonista sembra di vedere attorno a sé".
Nonostante le sue paure però Jonas non si tira indietro di fronte alle minacce che gli si parano davanti…
"Questo è un po’ il fulcro del mio libro: Jonas è un ragazzino come tanti e come tutti noi ha paura. Scopre però che se esiste la paura, esiste anche il coraggio per affrontarla. E Jonas, a un certo punto, dovrà scegliere di avere coraggio e non si tirerà indietro".