Si intitola "Turre, Turres, Torres" la personale del sassarese Francesco Zolo ospitata da venerdì e sino al 3 dicembre nella libreria Koinè di Porto Torres.

Il titolo è un omaggio non solo alla città in cui si svolge la mostra ma anche alla vicina Sassari, la città delle torri, dove l'artista vive e lavora, e più in generale alla Sardegna, definita l'isola delle torri.

Zolo parte dalla ricerca sui tipi e gli archetipi dell'arte nuragica, come i giganti di Mont'e Prama, i bronzetti e la dea madre, per reinterpretarli con linguaggi artistici contemporanei.

Un'altra opera in mostra (foto ufficio stampa)

"I lavori di Francesco Zolo - scrive la storica dell'arte Vania Granata - sono segni semplificati, riproposizioni, frammenti, forse riemersioni di questo immaginario atavico che permea comunque le fibre della contemporaneità artistica e culturale di questa immensa regione. La necessità di recupero, il fermare quei segni su supporti differenziati (foglio, tela, ceramica, corpo, materiali di riuso etc.) e l'impiego dei media che, multiformi e senza gerarchizzazione alcuna, egli di volta in volta utilizza, significa (forse) restituirli non cristallizzati nella teca dell'antico ma vivi: linfa ancora nutritiva e riattualizzata della creatività e dell'arte oggi in Sardegna".
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