Una via del gusto, dalle campagne di San Sperate alle coste della Sardegna, che incontra anche la Toscana. In un mix di sapori “sardo-continentali” che propone a Cagliari, in via Barone Rossi, non solo pietanze prelibate, ma anche una storia che è un richiamo ai ricordi d’infanzia e all’amore per la famiglia.

A “Casa Grazia”, locale che ha aperto i battenti due mesi fa nel capoluogo sardo, i due titolari Enrico Piano e Carla Palermo fanno rivivere, attualizzate, antiche pietanze create con i prodotti degli orti di San Sperate, di cui sono originari, e pesce del golfo di Cagliari e delle coste del sud dell'Isola, tra cui ricciola, dentice, scampi, calamari, seppie. In un’esperienza che riporta però alla memoria anche il sapore delle calde atmosfere da salotto di casa, nel ricordo di Grazia, mamma di Enrico, cui l’insegna è, appunto, dedicata.
«Alcune proposte sono frutto di competenze apprese in Toscana, terra che mi ha dato buone nozioni per valorizzare la selvaggina», spiega Enrico. In tavola non manca mai un cestino di pane a lievitazione naturale ai 5 cereali, integrale, di semola, alle olive servito in monoporzioni. In menù anche maialetto da latte, bue rosso, cervo, cinghiale, qualche ingrediente "continentale", friggitelli, caciocavallo, o ancora pappa al pomodoro, uova di quaglia, anatra. 

Il tutto all’insegna della freschezza, della genuinità, ma anche di piatti ben presentati e di estro in cucina, in una proposta che non è solo "alla Carta" ma propone anche un business lunch per gourmand a un prezzo più che accessibile.

Interessante e ricercata la "Carta dei Vini" creata da Fabrizio Abis, impreziosita da qualche perla, oltre che regionale, nazionale. «Il Pupusu (fiocchetto) Nepente di Oliena con la sua inaspettata bevibilità e piacevole nota di frutti rossi si affianca, senza sovrastarlo, al filetto di cervo cotto a bassa temperatura, croccante di polenta aromatizzata al ginepro e salsa al melograno», spiega il sommelier. Il cioccolato fondente, lamponi e crumble di biscotti si gusta bene con Passentzia- Famiglia Orro». «Un passito che mai stanca il palato grazie alla bassa percezione di dolcezza - aggiunge Fabrizio Abis - un vino capace di reggere il confronto con il cioccolato e il gelato. E non è da tutti». 

(Unioneonline/v.l.)

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