Egitto, a Giza la tomba di due sacerdoti dell'antico regno
La scoperta in un cimitero di circa 4.500 anni faPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nuova scoperta in Egitto: nell'area sud-orientale dell'altopiano di Giza, dove sono ospitate le Grandi Piramidi e la Sfinge, è stata riportata alla luce la tomba di due sacerdoti dell'Antico Regno.
Il ritrovamento, all'interno di un cimitero datato circa 4.500 anni fa, è stato illustrato dal ministro delle antichità egiziane, Khaled El-Enany, alla presenza del suo predecessore, l'egittologo di fama mondiale Zahi Hawass, e di Mostafa Waziry, segretario generale del supremo consiglio delle antichità egizie.
Nell'area oggetto di studi il team di archeologi ha identificato diverse tombe e la più antica risale all'epoca della V dinastia (2500 a.C. circa), quando furono sepolti due alti funzionari sacerdotali legati probabilmente da un vincolo di parentela.
I nomi degli alti dignitari del regno dei faraoni sono scritti in geroglifico sulle pareti di calcare. Il primo si chiamava Behnui-Ka e poteva vantarsi di ben sette titoli, tra cui giudice, anziano della corte, sacerdote di Maat e "preposto alla purificazione dei faraoni". Il secondo, Nwi Who, aveva invece cinque titoli, tra cui "capo del grande stato" e "sovrintendente dei nuovi insediamenti" ed era legato al culto di Chefren.
La tomba è poi stata riutilizzata quasi duemila anni dopo, dalla fine del terzo periodo intermedio e in epoca tarda (dal VII secolo a.C.), con la deposizione di sarcofagi con le relative mummie al loro interno. Sono stati ritrovati amuleti, gioielli, maschere funerarie in legno e argilla dipinta, statuette in legno e in argilla e vasi in ceramica.
Zahi Hawass ha spiegato che la scoperta del nuovo cimitero vicino alla più grande necropoli di Giza conferma che "non furono gli schiavi a costruire le Grandi Piramidi", perché non avrebbero potuto lavorare vicino a un'area sacra destinata ai faraoni, "ma operai egiziani".
(Unioneonline/v.l.)