A volte la vita fa veramente brutti scherzi, soprattutto quando si è bambini, non si può decidere tutto da soli e bisogna fare i conti con le decisioni dei "grandi". Francesco, per esempio, non solo deve digerire la decisione dei genitori di separarsi, ma gli tocca pure lasciare la sua città, Torino, per trasferirsi in uno sperduto paesino della provincia di Cuneo, Novello, al seguito della mamma.

Il bambino, però, proprio non ci sta ad essere trattato come un pacco, che lo si può spostare come si vuole, e per protesta indice un vero e proprio sciopero della parola. Soprattutto è ben deciso a non farsi piacere il paesello tra vigne e colline dove si è ritrovato a vivere. Ma come fa brutti scherzi, la vita a volte ci offre anche occasioni da prendere al volo, come capita al bambino quando conosce Massimo, un veterinario dall'aria un po' stralunata, e, soprattutto, Ninna, un cucciolo di riccio in cura per un incidente. Questi due incontri cambieranno la vita di Francesco, che imparerà a liberare le emozioni e a guardare a sé stesso e alle persone che gli stanno accanto con occhi nuovi.

Ispirato alle vicende reali di Massimo Vacchetta, veterinario che da qualche anno ha aperto a Novello il Centro di Recupero Ricci La Ninna, un piccolo ospedale dedito alla cura e alla riabilitazione di questi piccoli animaletti, Ninna, il piccolo riccio con un grande cuore (Edizioni Piemme, 2019, pp. 256, anche e-book) non è solo una bella favola sui sentimenti e l'ecologia, ma un volume che vuole coinvolgere i lettori, piccoli e grandi, a 360 gradi. A confermarcelo è la giornalista Claudia Fachinetti che ha collaborato con Massimo Vacchetta alla realizzazione del libro: "Quando con Massimo abbiamo deciso di scrivere un libro per ragazzi abbiamo pensato di realizzare un volume che può essere definito una via di mezzo tra un libro Cuore, con protagonisti la natura e gli animali e che raccontasse storie ispirate alle vicende vere del Centro di Recupero Ricci, e un Manuale delle Giovani Marmotte pieno di consigli per imparare a conoscere i ricci e i tanti pericoli che corrono a causa dell'uomo. Insomma, un racconto che toccasse il cuore, ma che facesse anche riflettere su come la natura spesso soffre per l'azione dell'uomo e su cosa bisogna sapere per non fare del male, magari anche involontariamente, a piccoli animali come i ricci".

Perché la scelta di avere come protagonista un bambino? In fondo avreste potuto mettere al centro la figura del veterinario che è direttamente ispirata alla vicenda di Massimo Vacchetta…

"Di comune accordo io e Massimo abbiamo deciso che a raccontare la storia doveva essere un bambino immaginario, ma che rappresenta un po' la parte infantile che alberga in ognuno di noi. Francesco rappresenta la nostra parte più sensibile ed altruista, quella che stupidamente ascoltiamo troppo poco. I bambini, infatti, non hanno paura di esprimere le loro emozioni come spesso capita agli adulti. Comunque, un legame tra il piccolo protagonista e Massimo Vacchetta c'è".

Ci svela il mistero?

"Il bambino è stato chiamato Francesco perché è il secondo nome di Massimo, che si è inoltre un poco rivisto nel piccolo protagonista del libro. Anche lui da piccolo era un figlio di genitori separati, insicuro e molto sensibile".

Quanto sono vere e legate alla realtà del Centro di Recupero Ricci La Ninna le vicende narrate nel libro?

"Le storie sono tutte vere, anzi abbiamo dovuto fare una selezione per scegliere quali raccontare e quali no. Sono vere le vicende dei ricci – Ninna, Pancino, Piccina – che sono i veri protagonisti del libro. E sono vere le vicende delle tante persone che nella realtà ruotano attorno al centro e a Massimo Vacchetta come Evita, una ragazza dei dintorni di Amatrice che, rimasta senza casa a causa del terremoto, trova comunque l'energia per prendersi cura e salvare da morte certa una 'riccetta'. Il piccolo animale diventa poi la mascotte e il portafortuna dell'associazione Amatrice 2.0. 'Se ce la fa lei, possiamo farcela anche noi' ripetono Evita e i ragazzi che fanno parte dell'associazione. Ed è vera la storia di Remigio, il responsabile del Cras di Cuneo (Centro Recupero Animali Selvatici), e la storia di Susanna, la donna che vive al Paradise, un luogo incontaminato del Piemonte, e che ha adottato Karim, un orfano giunto in Italia senza nessuno che si prendesse cura di lui. Insomma, vicende reali, che ci raccontano come ci sia nonostante tutto grande spazio per l'altruismo e l'amore per l'ambiente".
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