Il colpo di fulmine non è mai scoccato. E l’ultimo incidente in volo di martedì ha confermato che tra i sardi e Aeroitalia il rapporto non è certo sereno. E se dall’opposizione in Consiglio regionale non nascondono i timori per episodi «inquietanti» che si ripetono con forse troppa frequenza, i sindacati si lanciano contro la compagnia definendo il servizio di continuità territoriale aerea «non all’altezza dei sardi». D’altro canto la maggioranza in Regione ne è certa: la Giunta sta lavorando a nuove regole che obbligheranno le compagnie partecipanti al bando a standard qualitativi e di sicurezza più alti.

Rassicurazioni che non sono certo bastate a placare gli animi dopo la grande paura ad alta quota provata martedì da un centinaio di sfortunati passeggeri.

Arnaldo Boeddu, segretario regionale della Cigl Trasporti, non vuole certo speculare «su un episodio molto delicato quanto drammatico» ma, «non sarebbe sbagliato verificare l’età degli aeromobili e se non sia il caso di inserire come requisito all’interno del bando in continuità, un massimo di anni di anzianità della flotta».

Valerio Mereu della Uil Trasporti non sembra sorpreso: «Non è la prima volta che il servizio di continuità aerea si dimostra non all’altezza dei sardi».

Ma i riflettori si sono spostati alla definizione del prossimo bando. E più precisamente a Roma, dove Regione, ministero dei Trasporti e rappresentanti della Commissione Europea hanno preso parte a un confronto per definire regole e parametri della gara pubblica.

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